Terza guerra mondiale, la minaccia di Zelensky: rischio concreto o richiesta di aiuto?

Alessandro Cipolla

08/03/2022

Per Volodymyr Zelensky l’invasione della Russia “scatenerà una guerra mondiale”, mentre secondo Valdis Dombrovskis Mosca potrebbe non fermarsi all’Ucraina una volta conquistata Kiev: quanto sono fondati questi timori di un allargamento del conflitto?

Terza guerra mondiale, la minaccia di Zelensky: rischio concreto o richiesta di aiuto?

Questa guerra non finirà così, scatenerà la guerra mondiale ”. Parole queste di Volodymyr Zelensky, rilasciate nel corso di un’intervista al programma World News Tonight della ABC dove è comparso in diretta dal suo ufficio di Kiev, smentendo così le voci di una “fuga” in Polonia visti i diversi attentati a cui sarebbe sfuggito nei giorni scorsi.

Poche ore prima, il vice presidente della commissione europea Valdis Dombrovskis ha dichiarato che la Russia potrebbe non limitarsi in questa guerra alla conquista dell’Ucraina, dicendosi preoccupato per un possibile coinvolgimento dei paesi baltici ed ex sovietici Lituania, Estonia e Lettonia.

Oltreoceano invece il segretario di Stato Antony Blinken ha rilanciato l’ipotesi di un invio all’Ucraina degli aerei caccia Mig-29 da parte di Polonia e Romania, una eventualità che non piace affatto all’Unione europea visto che potrebbe provocare una pericolosa escalation bellica con l’allargamento del conflitto anche al resto del continente.

In questo scenario quanto è fondato il timore palesato da Zelensky di uno scoppio della Terza Guerra Mondiale a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia? Una domanda questa che assomiglia a una sciarada: se fino a qualche giorno fa l’Occidente sembrava essere irremovibile di fronte alla possibilità di un aiuto militare maggiore nei confronti di Kiev, adesso soprattutto negli Usa si starebbe valutando l’ipotesi di aumentare il livello delle misure da adottare per fermare l’operazione militare voluta da Vladimir Putin.

Zelensky e i timori di una Terza Guerra Mondiale

Da quando le truppe di Mosca hanno invaso l’Ucraina il presidente Volodymyr Zelensky ha più volte chiesto - invano - l’aiuto militare da parte della Nato. Finora però l’Occidente si è limitato a mandare armi di artiglieria e missili a Kiev, forniture militari da alcuni definite come avanzi di magazzino.

Anche la possibilità di una no-fly zone in Ucraina è stata bocciata dall’Occidente, con il motivo di fondo che è sempre lo stesso: un intervento diretto o maggiormente incisivo da parte della Nato, andrebbe a provocare una reazione russa che potrebbe generare una Terza Guerra Mondiale.

Se per Zelensky non sembrerebbero esserci dubbi che questo conflitto alla fine andrà a sfociare “in una guerra mondiale”, Usa e Ue finora hanno cercato di evitare in ogni modo una maggiore tensione bellica. Queste certezze adesso però sembrerebbero iniziare pericolosamente a vacillare.

La questione dei caccia Mig-29 è emblematica a riguardo. Questi aerei di fabbricazione sovietica in dotazione a Polonia e Romania sono gli unici che i piloti ucraini sarebbero in grado di utilizzare. Blinken così ha fatto sapere di valutare la possibilità di una cessione di questi aerei all’Ucraina, con gli Stati Uniti pronti poi a “risarcire” Varsavia e Bucarest con dei moderni F-16.

Il Governo di Varsavia però si è mostrato contraria a fornire i propri Mig-29 all’Ucraina, visto che questo gesto potrebbe essere interpretato dalla Russia come “una volontà di partecipare al conflitto”. A quel punto un coinvolgimento anche della Polonia andrebbe a provocare, a mo’ effetto domino, una escalation bellica che andrebbe inevitabilmente a sfociare in una nuova guerra mondiale.

Nel frattempo Mosca sta continuando a bombardare l’Ucraina e gli sforzi diplomatici sembrerebbero essere impanati come i blindati russi da giorni in marcia verso Kiev: se inizialmente si pensava a una sorta di conflitto lampo, adesso lo scenario più probabile è quello di una lunga guerra che potrebbe tenere il mondo intero con il fiato sospeso per molti mesi.

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