Titoli a tasso negativo costano agli investitori $24 miliardi l’anno - Fitch

Flavia Provenzani

06/05/2016

$24 miliardi bruciati ogni anno a causa del rendimento negativo dei titoli di Stato. L’analisi sul mercato obbligazionario di Fitch.

Titoli a tasso negativo costano agli investitori $24 miliardi l’anno - Fitch

I titoli di stato emessi dai governi in giro per il mondo che rendono meno di zero si traducono in una perdita per gli investitori di circa 24 miliardi di dollari all’anno, secondo i calcoli di Fitch Ratings.

L’aumento del numero di obbligazioni per cui i creditori si trovano praticamente a pagare chi emette i titoli potrebbe avere ampie ripercussioni sui profitti delle istituzioni finanziarie (banche, compagnie di assicurazione, ecc.) e mantenere alta la domanda per i titoli degli Stati Uniti, commenta Robert Grossman, direttore dell’unità di ricerca del macro credito di Fitch in un report.

Al 25 aprile, i bond a rendimento negativo emessi valevano un totale di $9.900 miliardi, tra cui $6.800 miliardi in obbligazioni a lungo termine e di $3.100 miliardi di debito a breve termine, secondo i dati pubblicati da Fitch.

Le banche, le compagnie di assicurazione, i fondi pensione e i fondi monetati, i principali attori del mercato del debito pubblico, sono spinti ad assumere rischi maggiori per compensare i rendimenti negativi, spiega Grossman.
Alcune banche hanno già iniziato ad alzare i costi sui clienti, ha aggiunto.

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«Nonostante i guadagni registrati su molti di questi titoli nel corso degli ultimi anni, i rendimenti dei portafogli di queste istituzioni [finanziarie] sono diminuiti drasticamente e la loro capacità di mantenere i profitti è stata ridotta»,

ha detto Grossman.

Fitch riferisce che 14 governi hanno almeno un bond di riferimento con un rendimento sotto lo zero e questi paesi, insieme, hanno $15.400 miliardi in obbligazioni in circolazione con un rendimento medio di 13 punti base. In confronto, le migliaia di miliardi di obbligazioni a rendimento negativo stanno detenendo meno di 24 punti base, il che equivale a $24 miliardi di dollari all’anno.

I tassi di interesse negativi sono visti come una strategia discutibile e non convenzionale, impiegata in Giappone e in parte dell’Europa per stimolare la crescita altrimenti lenta e sollevare l’inflazione troppo bassa.

«I titoli di debito giapponesi a rendimento negativo sono il 66% del totale mondiale, con $6.500 miliardi in obbligazioni ad un tasso fisso di rendimento inferiore allo 0%»,

ha detto Grossman.

La banca centrale del Giappone ad ora possiede circa il 32% dei titoli di Stato giapponesi in circolazione, quasi il doppio dei Treasury detenuti dalla Federal Reserve (17,2%).

Il calo dei rendimenti dei titoli di stato giapponesi ed europei rischia di continuare ad alimentare l’interesse degli investitori per i Treasuries degli Stati Uniti, il che prolungherebbe ancora il periodo dei tassi di interesse bassi.

«Il fenomeno potrebbe anche complicare qualsiasi tentativo da parte della Fed di normalizzare la politica aumentando i tassi di interesse a breve termine alla fine di quest’anno»,

ha detto.

Gli analisti di Bank of America Merrill Lynch fanno recentemente stimato che le obbligazioni a rendimento negativo rappresentano quasi un quarto del mercato obbligazionario mondiale, quantità destinata a crescere con i governi impegnati a stimolare le proprie economie.

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