La politica monetaria espansiva delle banche centrali mondiali ha fortemente ridotto i rendimenti obbligazionari. Quali sono le valide alternative sul mercato attuale sui cui investire?
Le Banche Centrali mondiali, al fine di sostenere l’economia, hanno intrapreso ormai una politica monetaria “dovish” generalizzata, con l’unica eccezione rappresentata dalla FED che è tentata da una stretta monetaria già a dicembre 2015, dopo quasi un decennio di allentamento monetario senza precedenti. La decisione verrà presa in base ai dati macro degli Stati Uniti delle prossime settimane.
Questo tipo di politica monetaria ha però portato in dono rendimenti rasoterra per gli investitori in bond, alla ricerca di remunerazioni accettabili a rischio contenuto. Quali possono essere le alternative?
Titoli di stato: rendimenti mai così bassi
L’Italia è da sempre un paese dove gli investitori concentrano gli investimenti sul mercato obbligazionario, principalmente titoli statali.
Il Quantitative Easing ora in atto, oltre che a stimolare l’economia e i mercati azionari, ha fortemente ridotto lo spread tra Bund e altri titoli di stato.
L’ultima asta dei BTP ha offerto ai sottoscrittori rendimenti decennali sotto l’1,50%. Praticamente nulla se si pensa che un BTP decennale emesso nel 2011 offriva rendimenti di circa il 7% annuo.
In Europa le cose non sono diverse, con la Germania che offre rendimenti negativi per i bond a 2 e 5 anni, mentre il bund decennale rende circa lo 0,5% annuo. Il decennale francese e olandese non supera l’1% di rendimento, i treasury e i decennali inglese raggiungono a malapena il 2%.
Il decennale svizzero offre addirittura rendimenti negativi dello 0,30% circa, a causa dei tassi negativi decisi dalla Banca Svizzera.
Mercati azionari, individuare rendimenti soddisfacenti a rischi contenuti
Il mercato azionario è l’opportunità che in questo momento un investitore accorto dovrebbe cogliere per massimizzare il proprio guadagno in conto capitale.
Chiaramente non è possibile generalizzare, la volatilità rimane elevata su tutte le borse mondiali ma possiamo individuare titoli che possono risultare molto interessanti in questo momento. Vediamo quali sono:
Apple: La società di Cupertino è un must per gli investitori planetari, con una capitalizzazione di mercato di 666,25 miliardi di dollari. Il titolo guadagna il 9,50% da inizio anno, il 46% in tre anni e offre un dividendo trimestrale da 0,52$ ad azione. Il titolo al 2 novembre vale 120,74 $ ad azione. A conti fatti un dividend yeld di circa il 2%.
The Coca-Cola Company: La società cui buona parte del capitale è controllata da Warren Buffet (forse basterebbe questo) offre dividendi trimestrali di 0,33 $ ad azione, a fronte di un titolo negoziato a 42$. Il dividend yeld in questo caso è di circa il 3%. Da inizio anno presenta un valore azionario invariato e a 3 anni guadagna circa il 13%.
LVMH: Leader del mercato del lusso, stacca un dividendo di 3,20 € ad azione, attualmente a 168€. Il dividend yeld è all’1,89%, il titolo guadagna il 27% da inizio anno e il 29% negli ultimi tre anni.
Nestlè: Il colosso alimentare svizzero offre un dividend yeld del 2,91%, a fronte di una quotazione alla borsa di Zurigo di 75 CHF ed un dividendo per azione di 2,20 CHF. Il titolo guadagna da inizio anno il 2,67% e a tre anni il 26%.
Poste Italiane: L a società è sbarcata a Piazza Affari al scorsa settimana con un prezzo di 6,75€. Da allora ha perso circa il 2%, quotazione attuale 6,61€. Interessante il dividendo promesso, che si attesterà all’80% dell’utile realizzato nei prossimi due esercizi. Gli analisti stimano un dividend yeld compreso tra il 4 e il 5%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA