Giulio Tremonti intervistato dal Corriere della Sera si è schierato a favore della grande coalizione: “Salvini e Meloni sono giovani e questa potrebbe essere per loro una occasione storica di servizio al Paese”.
In questo momento così complesso per l’Italia, nel centrodestra sembrerebbero convivere due anime: quella di chi sarebbe disponibile a una sorta di governo di unità nazionale e chi, invece, pensa solo a nuove elezioni.
In questo secondo campo ci sono Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Se la leader di Fratelli d’Italia si è detta da sempre contraria a ogni forma di governo di tutti, il leghista dopo aver tergiversato un po’ sull’argomento alla fine si è schierato anche lui per o il voto o niente.
Nel Carroccio invece Giancarlo Giorgetti non è un mistero che sarebbe propenso a un governo di larghe intese, così pure Silvio Berlusconi che da buon imprenditore vedrebbe con interesse qualsiasi occasione per tornare al timone.
Al fronte dei favorevoli si è iscritto ora anche Giulio Tremonti, con l’ex inquilino di Palazzo Tesoro che intervistato dal Corriere della Sera lo scorso 4 giugno ha spiegato come oggi “abbiamo un dopoguerra, senza che ci sia stata una vera guerra. Va ricordato che nel 1940 Churchill fece entrare nel suo governo i laburisti di Attlee”.
Tremonti vota la grande coalizione
Stare all’opposizione a volte può essere anche favorevole, visto che in Italia da quando è iniziata la Seconda Repubblica mai un governo uscente ha poi vinto le successive elezioni politiche.
L’attuale situazione dell’Italia, alle prese con una crisi sanitaria ed economica senza precedenti, dovrebbe spingere il centrodestra secondo Giulio Tremonti a considerare l’ipotesi di una grande coalizione.
“Serve uno sforzo di cui solo gli individui superiori sono capaci, sforzo che consiste nel dominare i propri risentimenti - ha commentato l’ex ministro citando Camus - Salvini e Meloni sono giovani e questa potrebbe essere per loro una occasione storica di servizio al Paese”.
Per Tremonti il punto è che “nel dopoguerra c’erano le macerie, ma c’era la vita, le case erano distrutte, ma non le persone. Se non si fa qualcosa di serio, chiunque vincerà dovrà governare su macerie sociali”.
Come si vocifera da tempo, finita l’estate il governo Conte potrebbe seriamente rischiare di terminare la propria corsa, con il centrodestra che oltre alle elezioni dovrebbe secondo Giulio Tremonti pensare anche a una grande coalizione perché, se i giallorossi dovessero arrivare al capolinea, non appare così scontato come sembra che si possa tornare subito alle urne.
© RIPRODUZIONE RISERVATA