Per il sesto mese di fila la banca centrale turca taglia i tassi d’interesse dall’8,75% all’8,50%. Dopo la crisi di luglio, prevista una lenta crescita.
La banca centrale turca ha tagliato il tasso di interesse sui prestiti overnight, dall’8,75% all’8,50%. È il sesto mese consecutivo che la Turchia vede il tasso di interesse ridotto. Meno 25 punti base nonostante l’alta inflazione e la minaccia di un possibile declassamento dell’affidabilità creditizia.
Dopo il tentato golpe di luglio, l’economia turca è rimasta in un clima di incertezza che ha limitato gli investitori e fatto precipitare il valore della lira turca.
Come previsto, la banca nazionale turca ha continuato a stimolare la crescita dell’economia abbassando di 25 punti base il tasso di interesse sui prestiti.
Indipendentemente dall’inflazione, da Ankara fanno sapere che la politica monetaria rimarrà stabile.
Banca centra turca: sesto mese di tagli
La commissione decisionale di politica monetaria di Ankara ha dichiarato di aver tagliato il tasso dei prestiti overnight di 25 punti base, dall’8.75% all’8.50%. Mantenuti invece invariati il tasso di rifinanziamento alle banche commerciali al 7.5%.
La Banca Centrale Turca, nel comunicato che annuncia le manovre sui tassi, ha dichiarato che dall’instabilità di luglio la pressione sugli indici di mercato è scesa, in parte anche grazie a ciò che viene descritto come una maggiore propensione al rischio degli investitori.
Da luglio il governo turco ha lavorato per costruire un’immagine di stabilità e serenità nonostante la scia di paura dopo il Golpe fallito abbia accelerato l’inflazione e le minacce alla sicurezza che possono aggravare l’instabilità economica.
Non è quindi impensabile prevedere un corso stabile di crescita per il Paese, guidato da una costante domanda per le esportazioni in Europa e con una spesa parimenti crescente dei consumi interni.
La banca ha dichiarato che se da una parte la domanda interna sta avendo un impatto positivo sulla crescita, sebbene ancora a un livello inferiore, anche la domanda dalle economie dell’Unione Europea continua a supportare le esportazioni. Di conseguenza, l’attività economica turca sta mostrando un moderato e stabile corso di crescita.
Turchia: da luglio lenta crescita
La banca centrale turca ha dichiarato che le future decisioni sul tasso di interesse saranno connesse alle previsioni di inflazione, ma che è previsto il mantenimento della posizione di stimolo della politica monetaria. La parola d’ordine è la crescita e la ripresa dopo la crisi.
Il prossimo futuro della politica monetaria non sarà quindi condizionato dalle previsioni di inflazione, dal comportamento dei prezzi e dal corso di altri fattori relativi all’inflazione, ma la linea guida sarà quella di mantenere l’attuale posizione per stimolare la crescita.
Il presidente Erdogan, che auspica una forte crescita legata ai consumi, ha chiesto più volte un credito inferiore e soprattutto ha chiesto ai creditori di non caricare alti tassi di interesse in questo mese successivo al fallito colpo di stato, e ha promesso provvedimenti contro coloro che si muoveranno nella direzione sbagliata.
Nonostante il tentato golpe del 15 luglio e il suo strascico abbiano incrementato l’incertezza per gli investitori e abbiano portato la lira turca ai minimi storici contro il dollaro, la valuta ha già recuperato qualcosa.
I prezzi di consumo sono saliti di 8.79 a luglio su base annua, dopo i 7.64% di giugno, e questo significa che l’inflazione sta andando nella direzione delle stime della banca centrale di chiudere l’anno a 7.5%.
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