Turchia, la lira recupera: c’è l’intervento estremo della banca centrale

Violetta Silvestri

1 Dicembre 2021 - 11:33

In Turchia è intervenuta la banca centrale per fermare il crollo della lira contro il dollaro USA. L’istituto ha dichiarato di aver operato un’operazione di vendita del biglietto verde. I dettagli.

Turchia, la lira recupera: c’è l’intervento estremo della banca centrale

La lira turca rimbalza con forza dal minimo storico: la banca centrale del Paese è intervenuta sui mercati vendendo valute estere per la prima volta in sette anni con lo scopo di arginare il declino della moneta nazionale nei confronti del dollaro USA.

L’intervento è dovuto a “formazioni di prezzo malsane” nel mercato, ha affermato l’autorità monetaria in una nota.

La lira turca è stata scambiata in rialzo dopo la dichiarazione, segnando un +0,8% a 13,3855 per dollaro alle 12:21 a Istanbul.

Intanto, Erdogan continua a difendere la politica economica basata su tassi bassi nonostante l’inflazione alle stelle. Cosa sta succedendo alla lira turca?

Lira turca: “salvataggio” della banca centrale, che succede?

La banca centrale della Turchia ha dichiarato in un comunicato del 1 dicembre di essere intervenuta “direttamente” sul mercato “attraverso operazioni di vendita dovute a malsane formazioni dei prezzi nei tassi di cambio.”

L’operazione è arrivata dopo che la valuta dell’economia emergente ha registrato il suo secondo peggior mese di sempre a novembre, pressata dall’approvazione di Erdogan di un forte allentamento monetario nonostante l’aumento dell’inflazione e le critiche diffuse sui rischi per la tenuta finanziaria della nazione.

Martedì 29 novembre la lira turca è crollata al minimo storico dopo che il presidente turco ha ripetuto la necessità di bassi tassi, con un tonfo aggravato anche dal rafforzamento del biglietto verde dopo il messaggio da falco della Federal Reserve.

Brian Jacobsen stratega degli investimenti senior presso Allspring Global Investments ha commentato i recenti sviluppi:

“È un esperimento pericoloso quello che Erdogan sta cercando di eseguire e il mercato sta cercando di avvertirlo delle conseguenze. È probabile che le importazioni aumentino di prezzo quando la lira scende, peggiorando l’inflazione. Gli investimenti esteri potrebbero essere spaventati, rendendo più difficile finanziare la crescita. I credit default swap stanno scontando un rischio di insolvenza più elevato. Gli investitori stanno diventando sempre più nervosi”

Da sottolineare, che il sell-off del mese scorso è stato tra i più grandi subiti dalla lira, paragonabile alle crisi che la grande economia di mercato emergente ha dovuto affrontare nel 2018, 2001 e 1994.

Il piano economico di Erdogan sarà un fallimento?

I tassi di interesse della Turchia continueranno a scendere, ha affermato il presidente Recep Tayyip Erdogan martedì 29 novembre.

Il suo è un determinato sostegno a un sistema finanziario libero dalla dipendenza dal denaro estero a breve termine e rimodellato in uno che prospera sulla produzione e sulle esportazioni locali.

Secondo il presidente turco, il denaro e i finanziamenti più economici aumenteranno la produzione e creeranno posti di lavoro.

Stando alle valutazioni di Bloomberg, spingere per ridurre i prezzi dei prestiti non è una novità per il presidente turco, la cui proposta che il denaro economico rallenti l’inflazione sfida l’economia tradizionale.

Tuttavia, le crescenti disparità di entrate e il danno causato dal Covid significano che i potenziali costi sociali sono molto più alti. Gli shock dei prezzi derivanti dalla caduta libera della lira stanno rendendo la vita molto cara agli 84 milioni di turchi.

Gli economisti, come riporta Reuters, affermano che il deprezzamento e l’accelerazione dell’inflazione - che si prevede raggiungere il 30% l’anno prossimo a causa in gran parte della svalutazione della lira - faranno deragliare il piano di Erdogan.

Tutte le altre banche centrali, infatti, stanno alzando i tassi o si preparano a farlo. Gli osservatori noteranno, però, che gli altri istituti risultano più indipendenti dalla politica di quello turco.

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