Aggiornati i dati di Agenas sulle ospedalizzazioni: due regioni si salvano dalla zona gialla. Ancora in bilico la Sicilia: il responso definitivo è atteso questo venerdì.
Il mercoledì è il giorno in cui emergono nuovi dettagli su cosa succederà la settimana seguente riguardo ai nuovi colori delle regioni e di conseguenza al possibile ritorno di alcune restrizioni anti Covid.
Ricordiamo, infatti, che nel monitoraggio del venerdì pubblicato dal Ministero della Salute e dall’ISS, strumento dal quale dipende la decisione del Ministro Speranza riguardo al cambio colore delle regioni, si tiene in considerazione la situazione negli ospedali aggiornata da Agenas al martedì precedente. A tal proposito, oggi - mercoledì 25 agosto - disponiamo dei dati sulle ospedalizzazioni - sia in terapia intensiva che nelle aree mediche - riferita a martedì 24 agosto.
Sappiamo però anche, memori di quanto successo la scorsa settimana, che tra le percentuali di Agenas e quelle del monitoraggio del Ministero della Salute/ISS c’è una piccola divergenza di dati. Quest’ultimi, infatti, dispongono di un dato differente riferito alla disponibilità di posti letto: per questo motivo, solitamente le percentuali di occupazione indicate nel monitoraggio sono leggermente più basse.
Ragion per cui la scorsa settimana la Sicilia, che secondo Agenas soddisfava tutti e tre i criteri per passare in zona gialla, è riuscita a ritagliarsi un’altra settimana in zona bianca. Ma come andrà dal 30 agosto? Ecco cosa ci dicono gli ultimi dati pubblicati da Agenas.
Due regioni si salvano dalla zona gialla
Come vi abbiamo già anticipato, guardando ai dati Agenas dei giorni scorsi, erano tre le regioni che rischiavano di passare in zona gialla dalla prossima settimana: Sicilia, Calabria e Sardegna. Della prima parleremo più avanti: concentriamoci sulle altre due.
Ebbene, guardando ai dati pubblicati oggi da Agenas (ma riferiti alla giornata di ieri) sembra ormai certo che il passaggio in zona gialla dalla prossima settimana sia stato scongiurato. Nessuna delle due, infatti, ha superato entrambe le soglie previste per il cambio colore, ossia un tasso di ospedalizzazione di almeno il 10% in terapia intensiva e del 15% negli altri reparti.
I dati Agenas, però, non fanno comunque stare tranquilli in vista delle prossime settimane, visto che il trend di ricoveri appare in crescita. Nel dettaglio, la Sardegna martedì 24 agosto si trovava nella seguente situazione:
- terapia intensiva occupata all’11%;
- aree mediche occupate al 14%, appena un punto percentuale sotto la soglia di rischio. In particolare, qui si segnala una crescita del 2% rispetto al giorno prima.
Se quindi non dovesse esserci un cambio di marcia, la Sardegna rischia concretamente di cambiare colore dal 6 settembre.
Lo stesso discorso vale per la Calabria che si risparmia la zona gialla per la prossima settimana ma rischia per quella seguente. Qui, martedì 24 agosto la situazione era la seguente:
- terapia intensiva al 6%, quindi sotto la soglia di rischio. Rispetto al giorno prima c’è stato però un incremento dell’1%;
- aree mediche occupate al 15%. È stata quindi raggiunta la soglia di rischio, complice una crescita dell’1% rispetto al giorno prima.
E la Sicilia?
Occhi puntati sulla Sicilia, per la quale l’ultimo nodo verrà sciolto solamente dal monitoraggio del venerdì del Ministero della Salute/ISS. Qui la situazione è uguale a quella della scorsa settimana (al 19 agosto), in quanto le terapie intensive sono occupate all’11% (c’è stato un incremento del 2% rispetto al giorno prima), mentre le aree mediche al 17%.
Questi due dati, considerando anche un’incidenza media settimanale che supera abbondantemente la soglia dei 50 casi ogni 100 mila abitanti, fanno pensare a un passaggio in zona gialla dalla prossima settimana. Tuttavia, quanto successo lo scorso venerdì ci dice che questo cambio colore non è per niente scontato, anzi: considerando che da Agenas non ci sono state variazioni dal punto di vista percentuale, è probabile che anche questa volta la Sicilia si sia “risparmiata” la zona gialla.
Ma ripetiamo, solo il monitoraggio Ministero della Salute/Iss atteso per venerdì può darci la risposta.
La situazione nelle altre regioni
Ci sono però altre regioni che dovrebbero cominciare a preoccuparsi per un possibile passaggio in zona gialla nelle prossime settimane. Tra queste c’è la Toscana, dove la terapia intensiva è occupata al 7% e gli altri reparti all’8% (+1%). In Campania, invece, siamo rispettivamente al 4% e al 10%, mentre nel Lazio al 7% e 8%. E ancora: Puglia al 5% e 8%, Umbria al 9% e 8%.
Le altre non presentano invece situazioni che necessitano di una particolare attenzione.
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