Finita la fase di ristrutturazione, UniCredit è pronta per nuovi ed ambiziosi traguardi. Parola del Ceo di Piazza Gae Aulenti, Jean-Pierre Mustier.
Rivisto il perimetro, sono stati lasciati per strada asset come Pioneer, Pekao e, da ultimo, Fineco, è il momento dell’efficienza e della trasformazione del business.
È quanto ha detto Jean-Pierre Mustier nel corso di un’intervista concessa a MF-Milano Finanza. Il nuovo piano, ha evidenziato il manager, punta a trasformare l’UniCredit che conosciamo.
UniCredit: Mustier, finita la prima fase
“Transform 2019 è stato un piano di ristrutturazione nell’ambito del quale ci siamo concentrati sulla pulizia dell’attivo, sul controllo dei costi e sul rafforzamento dei ratio di capitale”, ha detto il Chief executive dell’istituto.
“I recenti upgrade che abbiamo ricevuto da S&P e Moody’s (UniCredit: ecco perché Moody’s ha alzato il rating, ndr) ne sono una conferma tangibile”.
Nel nuovo piano invece, la cui presentazione è prevista a Londra per il mese di dicembre, ”lavoreremo molto di più sulla trasformazione di Unicredit”.
UniCredit: Mustier, due le direttrici del nuovo piano
Efficienza e trasformazione del business. Questi i due pilastri sui quali si poggerà la nuova UniCredit. “L’efficienza arriverà soprattutto dall’ottimizzazione delle attività. Per esempio semplificheremo i processi e la gamma prodotti grazie all’’automatizzazione e alla digitalizzazione”.
“Un’efficienza che sarà una leva fondamentale in un contesto di debole crescita economica e di tassi negativi”.
Per quanto riguarda l’ipotesi di creare una subholding per le banche estere, il manager ha detto che tra la struttura del gruppo va migliorata “aumentando le potenzialità e la flessibilità e, in particolare, ottimizzando il costo della raccolta”.
Si tratta di un tipo di organizzazione “che potrebbe rivelarsi utile qualora ci trovassimo ad affrontare un contesto negativo di mercato”. In qualunque caso, la sede principale resterà in Italia.
UniCredit: nuovo piano? All’insegna della crescita organica
Il Ceo ha confermato che il prossimo piano “avrà come presupposto la crescita organica: oggi un’integrazione di dimensioni importanti è estremamente difficile”.
Sull’impatto della tecnologia sul comparto, Mustier ha detto di non ritenere il fintech una minaccia, anzi.
“Quello che noi banche possiamo fare è lavorare con loro e, se serve, adottare alcune loro soluzioni visto che nel sistema finanziario non c’è copyright”.
Unicredit: Citigroup, mercato apprezzerà chiarezza
"Unicredit sta rivelando parte della strategia del prossimo piano e questo potrebbe essere rassicurante per una parte del mercato, visto che uno dei maggiori dibattiti è sulla strategia di M&A e crescita”, riporta una nota di Citigroup.
Per l’istituto, che ha confermato il “buy” e il prezzo obiettivo a 13,5 euro, l’azione scambia a sconto e «crediamo che la chiarezza sulla strategia di crescita sia di aiuto».
Poco prima del giro di boa, le azioni UniCredit passano di mano a 11,262 euro, +0,32% sul dato precedente. Il saldo a tre e dodici mesi delle azioni UniCredit segna rispettivamente un -12 e un -19,5 per cento.
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