Sarà incrementato il valore delle borse studio per gli studenti «in sede», pendolari e «fuori sede». È questa la decisione del Ministero dell’Università. Ecco cosa cambierà dal 2022.
Aumentano le borse studio per gli studenti all’Università. È questa la più importante modifica al sistema del diritto allo studio universitario, stabilita dal nuovo decreto ministeriale, approvato il 26 gennaio 2022.
Con tale decreto il ministero dell’Università e della Ricerca ha infatti l’obiettivo di sostenere e ampliare le opportunità dei più giovani che decidono d’intraprendere gli studi universitari, cercando anche d’invertire quella tendenza che vede l’Italia come penultimo Paese in Europa per numero di laureati, non solo.
Tale decisione vuole essere anche un segnale concreto e decisivo per i più giovani, mostrando come il Governo investa e creda nel loro futuro, ma gli studenti non sono dello stesso avviso. Per Unione degli Universitari, la più grande associazione di studenti e studentesse in Italia, queste misure non bastano: servono modifiche strutturali. Ma che cosa cambierà dal 2022 con il nuovo decreto? Di quanto aumenteranno le borse universitarie? Ecco cosa dice il decreto.
Università, aumentano le borse di studio: cosa cambia e perché?
Si parla di un aumento compreso tra i 500-900 euro per le borse studio di studenti in “in sede”, pendolari e “fuori sede”. È questo che prevede il nuovo decreto, approvato il 26 gennaio, del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Sarà quindi incrementato il valore degli importi minimi delle borse di studio dall’anno accademico 2022/2023, integrando quanto disposto dal decreto n. 157 del 12 febbraio 2021, che già prevedeva un aumento. Le borse di studio che saranno assegnate il prossimo anno accademico vedranno quindi un sostanziale aumento:
- per gli studenti in sede la borsa studio sarà incrementata di 500 euro, arrivando a un valore di 2.481,75 euro;
- per gli studenti pendolari l’aumento sarà invece di 700 euro, portando il valore a 3.598,51 euro;
- per gli studenti “fuori sede” e per gli studenti indipendenti l’attuale importo sarò incrementato di 900 euro, arrivando a ottenere una borsa studio dal valore di 6.157,74 euro.
Il Ministero sta quindi lavorando duramente per diminuire il trend di abbandono degli studi, fisso attualmente al 13,1%, quasi 550mila studenti. Il decreto però non si conclude solo con l’aumento delle borse studio, sono previste ulteriori agevolazioni per gli studenti e le studentesse a partire dal prossimo anno accademico: 2022/2023.
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Università, borse studio: previste ulteriori agevolazioni
Ulteriori specifiche agevolazioni sono state introdotte nel nuovo decreto per gli studenti. Infatti oltre ad aver aumentato il valore delle borse studio, sono previsti degli incrementi e delle agevolazioni per gli studenti economicamente più svantaggiati, per quelli con disabilità e per le studentesse di STEM (dall’inglese science, technology, engineering and mathematics).
Per le studentesse infatti è previsto un incremento del 20% dei fondi destinati alle giovani donne iscritte ai corsi STEM. In questo modo il Governo vorrebbe colmare il grosso divario rispetto agli altri Paesi europei.
Infine saranno previsti, sempre dall’anno accademico 2022/2023 degli incrementi mensili di 600 euro per massimo dieci mesi, destinati agli studenti che parteciperanno ai programmi di mobilità internazionale.
Il decreto, poi, alza i limiti massimi dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) e dell’Indicatore della situazione patrimoniale equivalente (ISPE) in modo da consentire a una platea più ampia di studenti, in possesso dei requisiti di merito previsti, di poter fare la domanda per l’accesso alla borsa di studio. Infatti la soglia ISEE è stata portata a 24.335,11 euro, mentre quella ISPE a 52.902,43 euro. I questo si lavora anche per andare a chiudere sempre di più il divario che si è creato tra l’Italia (12%) e l’Unione Europea (25%).
Borse studio per università, gli studenti: “Non basta!”
Eppure non basta. Per gli studenti i nuovi provvedimenti previsti nel decreto ministeriale sono insufficienti.
Non bastano quindi le parole d’incoraggiamento della ministra Maria Cristina Messa, la quale ha affermato che questa misura rappresenta il “segno concreto dell’impegno continuo” del Governo per agevolare studentesse e studenti. “Ai giovani deve arrivare forte il messaggio che il Paese crede in loro” ha poi concluso la Ministra, ma per Unione degli Universitari questo provvedimento rischia di trasformarsi in uno “specchietto per le allodole”.
Nel comunicato dell’associazione studentesca infatti gli studenti universitari rimarcano un innalzamento medio del costo della vita a seguito della pandemia, con relativo disagio delle famiglie. Le borse studio non dovrebbero quindi essere un rimborso parziale delle spese affrontate, bensì uno strumento di emancipazione volto a garantire l’indipendenza degli studenti.
Oltre a trovare insufficienti le norme, gli studenti hanno poi sottolineato anche la mancanza d’investimenti stanziati dalla Legge di Bilancio: “Il rischio è quindi quello di un ennesimo specchietto per le allodole” che potrebbe comportare la mancanza di copertura delle borse studio e quindi un aumento consistente degli idonei non beneficiari.
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