Università: novità su ritorno in presenza e proroga dell’anno accademico

Antonio Cosenza

22/01/2021

Università: si torna in presenza (al 50%) a metà febbraio. Lo conferma il Ministro Manfredi, il quale parla anche della possibilità di un prolungamento dell’anno accademico.

Università: novità su ritorno in presenza e proroga dell’anno accademico

Ultimamente si parla tanto delle scuole e poco delle Università, eppure anche gli studenti universitari sono mesi che devono fare i conti con le restrizioni imposte causa Covid.

Università chiuse con lezioni solo da remoto non aiutano ed è per questo che l’ultimo DPCM interviene per dare una risposta a tutti quegli studenti che attendono con ansia il momento in cui potranno tornare a seguire almeno una parte delle lezioni in aula.

Il rientro totale è ancora lontano, tuttavia - come confermato dal Ministro dell’Università - è in esame la possibilità di prorogare la durata dell’anno accademico 2020-2021 così da permettere agli insegnanti di tenere un maggior numero di lezioni una volta che le aule d’Università torneranno ad essere aperte.

A tal proposito, il Ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, ha fatto chiarezza - durante un intervento in videoconferenza presso l’Alma mater a Bologna - sulle novità in arrivo per gli studenti universitari, a partire dalla data in cui verosimilmente ci potrà essere il ritorno in presenza.

Università: quando si torna in aula

Il Ministro Manfredi ha confermato che già dal prossimo febbraio le Università saranno autorizzate a riaprire le aule per le lezioni. Il nuovo DPCM, infatti, consente alle Università di poter riaprire seguendo lo schema di settembre, quindi con una didattica mista al 50%.

Nel dettaglio, la ripresa in presenza ci sarà dopo la sessione d’esame invernale, quindi intorno alla metà di febbraio. Per questo motivo il Ministro Manfredi ha “sollecitato i rettori a predisporre piani per la ripresa delle attività”, ma non andando comunque oltre alla percentuale del 50%. Ciò significa che - come è stato a settembre - si tornerà con il contingentamento degli ingressi in aula.

A preoccupare è ancora l’impatto che una ripresa delle lezioni in presenza all’Università potrà avere sul sistema dei trasporti pubblici. È per questo motivo che in ogni caso la ripresa delle attività al 50% sarà comunque anticipata da una valutazione con i comitati regionali.

Novità anche per il progetto Erasmus, per il quale Manfredi ha rassicurato gli studenti per il fatto che il Ministero sta lavorando alacremente per fare in modo che il progetto “riprenda nella sua interezza”.

Università: possibile proroga dell’anno accademico

Una delle novità più importanti confermate dal Ministro Manfredi è quella che guarda alla possibilità di una proroga dell’anno accademico 2020-2021.

Manfredi ha manifestato la totale disponibilità del Ministero a discuterne, ma solamente nel caso in cui ci dovesse essere la richiesta da parte della conferenza dei Rettori riguardante la necessità di operare una proroga.

Si tratterà comunque di una decisione che dovrebbe essere comunicata entro i prossimi giorni: l’impressione è che si andrà proprio verso un prolungamento della durata dell’anno accademico. Solamente in questo modo sarà possibile concedere ai docenti più tempo per svolgere più lezioni così da sostenere gli studenti nel percorso di recupero degli apprendimenti, necessario dopo mesi di didattica online.

Università efficiente nonostante il Covid

Nella fase conclusiva del suo intervento, il Ministro ha sottolineato comunque l’efficienza del sistema universitario in questi mesi di pandemia. Nonostante le difficoltà legate al lockdown, infatti, il numero dei laureati nel 2020 è stato in linea con quello del 2019. Lo stesso vale per i crediti acquisiti dagli studenti, e questo conferma che “nonostante tutto si è riusciti a limitare i danni per fare in modo che le carriere non fossero rallentate”.

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