Università: la sessione estiva di laurea finalmente si svolgerà in presenza secondo quanto annunciato dalla ministra Messa, ma qualcuno potrebbe dover procedere da remoto.
Università: la prossima sessione di laurea sarà in presenza, ma non per tutti dal momento che qualcuno potrebbe ancora dover affrontare la commissione per la discussione della tesi da remoto come annunciato dalla ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa.
Che le sessioni di laurea riprenderanno in presenza lo stabilisce già il decreto Riaperture in vigore da oggi, ma senza operare una chiara distinzioni tra colori delle regioni.
Vediamo allora la prossima sessione di laurea all’università per chi sarà in presenza secondo la ministra.
Università: sessione di laurea estiva in presenza
Per la ministra di Università e Ricerca Messa la sessione di laurea estiva sarà in presenza come già previsto dal decreto Riaperture, ma non sarà così per tutti.
Intervenuta a SkyTg24, la ministra ha dichiarato:
“Quest’estate ci sarà la prima sessione di laurea in presenza? Penso proprio di sì, a meno che non si abbiano difficoltà a raggiungere la sede.”
La prossima sessione di laurea sarà dunque in presenza, ma sempre nel rispetto delle norme anti-Covid e di sicurezza. E se il decreto del governo sulle riaperture pur citando le sessioni di laurea per l’università in presenza ne ha parlato in modo generale senza distinzione tra colori delle regioni, Messa ha aggiunto qualche dettaglio in più. La modalità telematica infatti resta per qualcuno.
No alla sessione di laurea in presenza in zona rossa e arancione
La sessione di laurea non sarà in presenza in zona rossa e arancione secondo quanto confermato dalla ministra.
“Solo nel caso in cui uno studente dovesse trovarsi in zona arancione o rossa, e quindi non abbia la possibilità di spostarsi per raggiungere la propria università, si continuerà a ricorrere alle modalità telematiche.”
Queste le parole di Messa sempre a SkyTG24 che ha spiegato come per il momento sia necessario mantenere la doppia linea in presenza o da remoto delle sessioni di laurea, non è escluso tuttavia che qualcosa possa cambiare per giugno o luglio. La ministra si è espressa anche per la percentuale degli studenti in presenza sempre all’università:
“Dipende dalla aule, sono molto diverse l’una dall’altra. Nei posti più piccoli anche al 100 per cento, quelle più grandi al 30%”
Anche in questo caso la dad resterà insieme alle lezioni in presenza all’università spiega la ministra, ma non come costrizione o esigenza, ma come opportunità.
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