Università: tasse più basse per circa uno studente su due. Così il Ministro Manfredi spera di evitare che la crisi economica possa avere ripercussioni sul diritto allo studio.
Università: riduzione delle tasse per uno studente su due.
Nel Decreto Rilancio, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, c’è spazio per una piccola manovra per l’Università che comporterà un risparmio sulle tasse per circa uno studente su due. A confermarlo è il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il quale in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore ha fatto chiarezza su come saranno utilizzate le risorse stanziate dal Decreto Rilancio per il mondo universitario.
Un investimento per il diritto allo studio di circa 300 milioni di euro, a cui si aggiungono 200 milioni per l’assunzione di circa 3 mila ricercatori e 550 milioni (per il 2021 e 2022) per finanziare i progetti di ricerca più innovativi.
Ma ad interessare gli studenti è la parte che riguarda il taglio delle tasse, su cui però non c’è ancora nulla di definito. Ad anticipare cosa potrebbe cambiare e a dare una buona notizia a tutti coloro che aspettano con ansia di pagare meno tasse per l’iscrizione e la frequenza all’Università è colui che seguirà in prima persona i prossimi interventi: ecco quanto dichiarato in merito dal Ministro Manfredi e cosa ci attende per i prossimi mesi.
Università: tasse più basse per il 50% degli studenti
Con la mini-manovra che il Ministero dell’Università e della Ricerca intende attuare a breve potrebbe esserci la riduzione delle tasse universitarie per circa uno studente su due.
A specifica domanda su quale sarà l’impatto di un investimento nel diritto allo studio di quasi 300 milioni, Manfredi ha risposto dicendo che “l’obiettivo è di dare una risposta al rischio che la crisi economica possa ridurre l’accesso all’Università”.
Uno scenario che va assolutamente evitato ed è per questo che il Governo ha ritenuto fosse necessario intervenire sulle tasse universitarie per ridurle. Come? I dettagli saranno decisi solamente nei prossimi mesi, ma Manfredi ha confermato che l’intenzione comune è di abbassare i costi per almeno il 50% degli studenti.
Nel dettaglio, il piano pensato dal Ministro dell’Università e della Ricerca si muove in due differenti direzioni:
- da una parte ridurre le tasse ed estendere la no tax area;
- dall’altra incrementare le borse di studio e introdurre una serie di incentivi di contrasto al digital divide e di sostegno alle famiglie colpite dalla crisi.
Gli effetti di queste due misure saranno:
- aumento degli studenti che beneficiano della no tax area, i quali dovrebbero passare dalle attuali 300 mila unità a 500 mila;
- sconto sulle tasse per altri 250 mila studenti.
In totale, quindi, saranno 750 mila coloro che beneficeranno del taglio delle tasse universitarie; considerando gli attuali iscritti all’Università possiamo parlare di uno studente su due, per i quali la frequenza diventerà economicamente più sostenibile.
Università: come sarà quando riapre?
Nelle scorse settimane il Ministro Manfredi aveva indicato il piano per la riapertura delle Università. Un tema che - così come la riduzione delle tasse - interessa un gran numero di studenti.
Su questo argomento è tornato nell’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, con la quale ha ribadito che - qualora la curva dei contagi dovesse continuare con questo trend - già tra giugno e luglio alcuni atenei potranno decidere di riprendere a fare qualche seduta di laurea in presenza.
Un ritorno in aula a pieno regime, però, si avrà solamente a settembre, quando Manfredi si aspetta “un’Università organizzata per garantire il distanziamento sociale ad esempio spalmando la didattica su più giorni o riducendo la presenza nelle aule”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA