Vaccini, corsa contro il tempo: cosa deve fare l’Italia per evitare la quarta ondata

Alessandro Cipolla

9 Agosto 2021 - 11:27

L’obiettivo di Figliuolo è quello di raggiungere l’80% degli immunizzati entro settembre: ecco cosa deve fare l’Italia per mettersi al riparo dai pericoli della variante Delta.

Vaccini, corsa contro il tempo: cosa deve fare l’Italia per evitare la quarta ondata

Da quando è scoppiata questa pandemia, in Italia tra contagi e vaccini siamo bombardati da numeri e percentuali che da mesi vengono snocciolati sul Covid. Su un dato c’è però un sostanziale accordo tra gli esperti e il commissario straordinario Francesco Figliuolo: per evitare una possibile quarta ondata in autunno, a settembre dovremo farci trovare pronti con almeno l’80% della popolazione immunizzata.

Un traguardo impegnativo ma non irraggiungibile, visto che nonostante le difficoltà incontrate nella campagna vaccinale l’Italia è ai primi posti nella classifica dei Paesi con la più alta percentuale della popolazione coperta con due dosi.

Manca ancora l’ultimo sforzo, considerando che al momento in Italia sono circa 16 milioni le persone over 12 che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino. La stretta sul green pass negli ultimi giorni ha fatto aumentare le prenotazioni, ma di recente la nostra campagna sta vivendo una fase di stallo a causa anche delle poche dosi disponibili in magazzino.

Tra chi non è vaccinabile, chi è convintamente no-vax e chi è ancora indeciso, vediamo cosa deve essere fatto in Italia per poterci mettere al riparo dal pericolo rappresentato dalla variante Delta.

Vaccini: lo sprint dell’Italia

In questa ridda di numeri, se pensiamo che per quanto riguarda la percentuale degli immunizzati abbiamo superato gli Stati Uniti, appare lampante che finora la nostra campagna sta procedendo bene.

Dei 16 milioni di non vaccinati in Italia, circa 4 milioni sarebbero rappresentati da persone che sono esentati dalla somministrazione per motivi di salute o perché da poco guariti dal Covid, una corposa fetta che di conseguenza va al momento esclusa dalla platea vaccinale.

Dei restanti, c’è timore per i 4,4 milioni di over 50 non vaccinati essendo la fascia maggiormente a rischio ospedalizzazione. La speranza è che la mossa del green pass possa convincere almeno gli indecisi a prenotarsi.

Nella fascia 12-19 anni sono invece 2,7 milioni i ragazzi che non hanno ricevuto ancora una dose, numero che scende a circa 2 milioni per quanto riguarda i 20-29 anni: essendo stati gli ultimi a potersi prenotare, è normale che ci possa essere un ritardo.

Non è un caso che lo scorso 8 agosto, su un totale di 102.810 prime dosi somministrate in Italia ben 64.000 siano state inoculate a ragazzi appartenenti alla fascia 12-19 anni. Del resto la stretta del green pass va fortemente a limitare soprattutto i più giovani.

Se nelle prossime settimane nel nostro Paese dovesse essere mantenuto il trend delle 400.000 vaccinazioni al giorno registrato ultimamente, anche se sono soprattutto richiami l’obiettivo dell’80% della popolazione immunizzata entro la fine di settembre potrebbe essere raggiunto.

Quello che preoccupa sono gli oltre 4 milioni di over 50 che non si sono sottoposti al vaccino: se appare scontato che i numeri dei contagi siano destinati a salire nelle prossime settimane, mantenere le terapie intensive poco occupate sarà fondamentale per non fare scattare una nuova emergenza in autunno.

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