Vaccini, in Italia si parte i primi di gennaio con la vaccinazione di massa. Si inizia da medici, personale sanitario e ospiti delle Rsa, poi tutti gli altri. Il vaccino sarà gratuito.
L’Italia si prepara a ricevere il vaccino anti-Covid: la Conferenza Stato-Regioni ha dato l’ok al piano vaccini e i primi di gennaio si darà il via alla vaccinazione di massa. Nei prossimi giorni le Regioni riceveranno una sorta di libretto delle istruzioni per il vaccino e le indicazioni per la procedura di somministrazione.
Il primo vaccino ad arrivare sarà, secondo i piani, quello di Pfizer e BioNtech, già disponibile nel Regno Unito. Nel nostro Paese erano attese 1,7 milioni di dosi di questo vaccino tra il 15 e il 22 gennaio 2021, ma in Europa si sta mettendo il turbo per avere il farmaco al più presto.
Il capo della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha annunciato che gli europei potrebbero ricevere il vaccino nel 2020: la riunione straordinaria dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali) sulla valutazione su qualità e sicurezza del farmaco si terrà il 21 dicembre, e potrebbe dare il via libera per la distribuzione alle regioni da dicembre. In tutto all’Italia andranno quasi 27 milioni di dosi del vaccino Pfizer, utili a immunizzare circa 13 milioni di persone.
Il ministero della Salute ha già reso noto un calendario vaccinazioni anti-Covid, con indicazioni su quali vaccini e quando arriveranno in Italia, chi avrà l’accesso prioritario e le previsioni su quando si raggiungerà la vaccinazione di massa utile a mettere il Paese al sicuro. Ecco le cose utili da sapere.
Vaccino Covid: quando e quale arriva in Italia
Le prime autorizzazioni previste riguardano il vaccino di Pfizer-BioNtech.
Seguirà l’arrivo del vaccino di Moderna (mRna-1273), che consegnerà il primo lotto in Italia prevedibilmente per gli inizi di febbraio. Il 12 gennaio è prevista la riunione straordinaria dell’Ema sulla valutazione della richiesta della multinazionale statunitense. All’Italia arriveranno 10,7 milioni di dosi, utili per vaccinare circa 5 milioni di persone. Ricordiamo che il vaccino richiede la somministrare due dosi a distanza di un mese circa.
Il calendario teorico della consegna dei vaccini anti-Covid in Italia prevede accordi con 6 aziende (Pfizer, AstraZeneca, Moderna, Sanofi, Johnon & Johnson e Curevac) per un totale potenziale di 202.573.000 dosi.
L’altro principale candidato, ossia il vaccino di AstraZeneca-Oxford-Irbm, ha rallentato la sua corsa dopo alcuni problemi di sicurezza riscontrati in fase di test. Questo vaccino presenta un vantaggio in termini di conservazione (si conserva a -2/8°C per 6 mesi) rispetto al vaccino di Pfizer, che necessita di temperature sotto i 70°; anche il vaccino Janssen (Johnson & Johnson), quasi pronto per il commercio, arriverà in Italia (ne abbiamo ordinate 54 milioni di dosi), ma necessita del richiamo dopo due mesi anziché uno, il che renderebbe molto più lunghi i tempi della campagna vaccinazioni.
Altri candidati vaccini, come quelli di Sanofi e CureVac, sono ancora in fase di sperimentazione, e se tutto va bene le prime dosi non arriveranno prima della primavera 2021.
Quando potremo vaccinarci tutti
A gennaio il primo lotto del vaccino Pfizer andrà a medici, operatori sanitari e ospiti delle Rsa. In questa fase si farà solo in ospedale e tramite unità mobili alle case di cura. L’accesso al vaccino sarà considerato prioritario anche per le persone over 80, le persone tra 69 e 79 anni e chi soffre di almeno una comorbilità cronica. Altre categorie prese in esame sono gli operatori di servizi essenziali quali insegnanti e personale scolastico, forze dell’ordine e personale delle carceri.
Nel migliore degli scenari, entro luglio avremo 20 milioni di persone vaccinate, i dati vanno presi con le pinze perché non è detto che tutti i farmaci verranno autorizzati o che la consegna non subirà degli imprevisti.
Per la vaccinazione di massa in Italia sarà completata tra estate e autunno 2021, quindi per l’anno prossimo. Questo non vuol dire che risultati soddisfacenti non potranno arrivare prima: già in primavera potremmo essere in una “zona di protezione” grazie alla vaccinazione offerta a medici, operatori sanitari e persone anziane.
Quando il vaccino per i giovani?
I giovani sani, se non appartenenti alle categorie che avranno la priorità di vaccino, potrebbero dover aspettare fino al 2022 per potersi vaccinare. Lo ha detto una ricercatrice capo dell’Oms, Soumya Swaminathan, a metà ottobre.
“Sarà più urgente vaccinare chi non ha avuto il Covid”, ha detto il Commissario Arcuri. Chi ha già contratto il virus, quindi, potrebbe essere l’ultimo a ricevere il vaccino perché si valuta la possibilità dell’efficacia degli anticorpi naturali.
Il vaccino sarà gratuito
L’accordo con AstraZeneca prevede che i paesi UE paghino il vaccino 2,50 euro a dose. Il prezzo abbordabile del vaccino consentirà la sua facile distribuzione nei Paesi più poveri del mondo.
Speranza ha detto che in Italia il vaccino per il coronavirus sarà gratuito, a partire dalle fasce più a rischio, e almeno all’inizio, su base volontaria.
Vaccinarsi contro il Covid-19 non avrà quindi costi a carico del cittadino, poiché il vaccino verrà pagato dallo Stato.
“Per me andrà sempre considerato un bene pubblico globale, diritto di tutti, non privilegio di pochi”, ha detto il ministro della Salute. “Il vaccino verrà distribuito gratis a cominciare dalle categorie più a rischio”, quindi da medici, operatori sanitari e persone anziane.
Per evitare il rischio di furti e contraffazione la distribuzione sarà affidata all’Esercito.
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