Quante dosi di vaccino in meno riceveranno le Regioni a causa del rallentamento di Pfizer? Le cifre Regione per Regione.
Pfizer, come già preannunciato, consegnerà meno dosi di vaccino all’Italia durante prossima settimana: si tratta di una riduzione di quasi 165.000 unità. A renderlo noto è proprio l’ufficio stampa del commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, precisando che arriveranno solamente 397.800 dosi e non 562.770 come previsto.
La casa farmaceutica americana inoltre ha anche deciso in modo autonomo la distribuzione delle dosi, senza condividerle o comunicarle agli uffici del Commissario, comportando quindi delle asimmetrie tra le varie zone del Paese. Ecco i dati Regione per Regione.
Vaccino Pfizer, quante dosi in meno riceveranno le Regioni?
Domenico Arcuri, il commissario straordinario chiamato a gestire l’emergenza sanitaria nel nostro Paese, attraverso una nota ha fatto sapere il numero esatto di dosi di vaccino che Pfizer consegnerà alle Regioni. Solamente a 6 riceveranno l’approvvigionamento completo, mentre tutte le altre avranno meno. Ecco i dati regione per regione:
- Calabria da 15.210 a 9.360;
- Campania da 43.290 a 38.610;
- Emilia Romagna da 52.650 a 26.910;
- Friuli Venezia Giulia da 15.210 a 7.020;
- Lazio da 51.480 a 38.610;
- Liguria da 21.060 a 18.720;
- Lombardia da 95.940 70.200;
- Provincia autonoma di Bolzano da 8.190 a 3.510;
- Provincia autonoma di Trento da 5.850 a 2.340;
- Piemonte da 50.310 a 44.460;
- Puglia da 30.420 a 18.720;
- Sardegna da14.040 a 7.020;
- Sicilia da 49.140 a 37.440;
- Toscana da 29.250 a 18.720.
Arcuri si scaglia contro Pfizer
Il commissario Arcuri si scaglia contro Pfizer, accusandola di aver comunicato con troppo poco preavviso il rallentamento della consegna delle dosi di vaccino. Anche altri governi in Europa hanno manifestato il loro dissenso. Al momento non è ancora chiaro per quanto tempo proseguiranno i ritardi. Arcuri precisa che:
“Per ora la Pfizer ci ha fatto sapere che questa riduzione di dosi è soltanto per una settimana. Speriamo che sia vero, noi su questo argomento rimaniamo litigiosi come dobbiamo essere. Sulla salute non si scherza. Abbiamo scorte sufficienti, basse sì, ma sufficienti per permettere il richiamo del vaccino a chi già ha fatto la prima dose”.
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