Il Vaticano dice sì al green pass, ma non per entrare in chiesa

Giorgia Bonamoneta

20/09/2021

Nuove regole dal Vaticano sull’uso del green pass. L’ordinanza prevede l’ingresso nello Stato solo a chi presenta la certificazione verde valida. Diversa invece la decisione per l’ingresso in chiesa.

Il Vaticano dice sì al green pass, ma non per entrare in chiesa

Sono due le risposte per combattere la diffusione del virus e delle varianti per il Vaticano. Da una parte l’ingresso nelle strutture di preghiera e dall’altra l’ingresso nello Stato della Città del Vaticano.

In chiesa, per partecipare alle messe, non è previsto nessun obbligo di presentazione di green pass, anche se Papa Francesco è stato molto chiaro sulla questione vaccini “per assicurare la salute e il benessere della comunità”.

Parole di preoccupazione per la salute e il benessere collettivo che in chiesa non entrano, ma che sono state prese sul serio dal Presidente della Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano, il cardinale Giuseppe Bertello, che ha reso obbligatorio il green pass per l’ingresso nello Stato della Città del Vaticano.

Vaticano su green pass: in chiesa non è obbligatorio

Per l’ingresso in chiesa per assistere alla messa non cambierà nulla. Il Vaticano ha confermato che il green pass non sarà necessario per entrare in chiesa.

La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha spinto però per una maggior informazione sulla campagna vaccinale, invitando tutti a vaccinarsi e a esortare alla vaccinazione i fedeli stessi.

Molte diocesi hanno risposto alla richiesta della CEI iniziando un immediato confronto con i fedeli. Il dialogo è improntato non sull’idea di obbligo vaccinale, ma su quella di “bene comune”, parole che fanno eco a quelle di Papa Francesco.

Dove è previsto il green pass secondo il Vaticano?

Cambiano invece le disposizioni per l’ingresso nello Stato della Città del Vaticano. Secondo l’ordinanza del cardinale Giuseppe Bertello, Presidente della Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano, dal 1° ottobre sarà obbligatorio presentare il green pass per accedere allo Stato.

Si legge:

A far data dal primo ottobre 2021 è consentito l’ingresso nello Stato della Città del Vaticano e nelle aree di cui agli artt. 15 e 16 del Trattato Lateranense esclusivamente con il Green pass vaticano, Green pass europeo o con test negativo.

Per “aree di cui agli artt. 15 e 16 del Trattato Lateranense” si intendono gli edifici e i luoghi sotto il controllo della sovranità pontificia. Ecco un elenco (parziale) dove sarà obbligatorio presentare il green pass:

  • Propaganda Fide
  • l’ex Santo Uffizio
  • il Vicariato di Roma
  • l’Università Gregoriana
  • l’Istituto Biblico
  • l’Istituto Orientale
  • l’Archeologico
  • il Seminario Russo
  • Seminario Lombardo

A chi è richiesto il green pass e quando?

Ma a chi sono rivolte le nuove limitazioni all’ingresso? La Commissione è chiara: il green pass diventa obbligatorio per l’ingresso per tutti i cittadini, i residenti nello Stato, per il personale in servizio (a qualsiasi titolo) e a tutti i visitatori e fruitori dei servizi dello Stato.

Sono però previste alcune eccezioni, che sono da intendersi limitatamente in riferimento alle date delle celebrazioni del calendario liturgico. Infatti, sempre sull’ordinanza, si legge che l’ingresso è libero “per il tempo strettamente necessario per lo svolgimento del rito”. In questi contesti sono comunque previste tutte le altre norme di sicurezza, come i dispositivi individuali (le mascherine) e il distanziamento per evitare assembramenti.

Queste nuove regole, oltre a quelle norme già previste, saranno sotto il controllo della Gendarmeria, come indicato dalla Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano.

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