Verbali BCE: discussioni su PEPP e inflazione nella riunione di settembre

Violetta Silvestri

07/10/2021

I verbali BCE del meeting di settembre sono stati pubblicati: cosa hanno svelato? Le discussioni si sono concentrate su due temi centrali: piano di acquisto debito PEPP e inflazione.

Verbali BCE: discussioni su PEPP e inflazione nella riunione di settembre

Dai verbali BCE della riunione di settembre sono emerse certezze e alcuni dubbi, in primis su andamento dell’inflazione e sul futuro del programma di acquisto del debito straordinario PEPP.

Pur confermando uno scenario di evidente ripresa per l’Eurozona, con la crescita stimata ai livelli pre-pandemia nel quarto trimestre, l’istituto di Francoforte ha mantenuto cautela sulla durata delle strozzature nelle forniture e sull’aumento dei prezzi inteso come temporaneo.

A emergere è stata la volontà di mantenere una politica ancora accomodante, tra discussioni più complesse su futuro del PEPP e andamento dell’inflazione: cosa hanno svelato al riguardo i verbali BCE?

Verbali BCE: inflazione transitoria, ma in osservazione

La convinzione di fondo dei membri del board è rimasta la stessa nella riunione di settembre: l’impennata dei prezzi è temporanea e, dopo un aumento ancora nell’anno in corso, dovrebbe iniziare a diminuire.

Sul delicato tema, comunque, non sono mancate più ampie osservazioni, come si è potuto leggere dai verbali BCE:

“....hanno ritenuto che il grado di persistenza dello shock inflazionistico e, soprattutto, le prospettive per l’inflazione nel 2023 fossero più incerte, con il rischio che l’inflazione nel 2023 potesse risultare superiore al previsto. In questo contesto, è stata anche espressa l’opinione che la proiezione di base per l’inflazione nel 2023 fosse troppo bassa.”

Il passaggio ha indicato che l’argomento è controverso e la proiezione, in media e al netto dei prezzi del cibo e dell’energia, all’1,5% tra due anni non ha convinto tutti allo stesso modo.

Da sottolineare che proprio qualche giorno fa il vicepresidente De Guindos ha azzardato l’ipotesi di elementi strutturali alla base dell’andamento inflazionistico. Il tema è, senza dubbio, osservato speciale in questo complesso momento caratterizzato da prezzi energetici alle stelle.

La politica rimane accomodante

Sul lato del programma di acquisti del debito, il piano di emergenza PEPP, i verbali hanno messo in evidenza che c’è stato dibattito sul ritmo da tenere nei prossimi mesi.

Questo il passaggio chiave delle minute:

“Mentre un ritmo sostanzialmente inferiore di acquisti nell’ambito del PEPP rispetto a quello attuato negli ultimi mesi potrebbe rischiare un inasprimento ingiustificato dei tassi di interesse di mercato (con associato apprezzamento della valuta) che sarebbe incompatibile con il contrasto dell’impatto al ribasso della pandemia sul percorso previsto dell’inflazione, un ritmo degli acquisti netti moderatamente inferiore è stata la misura proporzionata”

Si è quindi evitato - ma è stato discusso - un rallentamento troppo repentino degli acquisti che sarebbe stato interpretato come tapering.

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