Bufera in arrivo per Virginia Raggi, nuova sindaca di Roma: nei prossimi giorni il suo nome potrebbe essere iscritto sul registro degli indagati per la questione delle consulenze all’Asl di Civitavecchia.
Virginia Raggi indagata per il caso delle consulenze Asl?
La nuova sindaca della Capitale, Virginia Raggi, nei prossimi giorni potrebbe essere iscritta al registro degli indagati dagli uffici della Procura di Roma per il caso delle consulenze Asl di Civitavecchia.
Secondo La Stampa, la documentazione dell’Autorità nazionale anticorruzione è stata consegnata, quindi nei prossimi giorni il procuratore Giuseppe Pignatone potrebbe aprire un fascicolo nel quale Virginia Raggi figurerà come indagata.
Dopo le accuse per i nomi scelti per la giunta comunale, adesso la Raggi si dovrà difendere da quelle per la consulenza all’Asl.
E pensare che la notizia arriva nel momento in cui il Premier Renzi ha voluto tendere una mano alla nuova sindaca di Roma, invitando gli altri membri del Partito Democratico a “lasciarla lavorare”. Nei prossimi giorni, però, per Virginia Raggi potrebbe essere ancora più difficile lavorare, poiché l’iscrizione al registro degli indagati potrebbe causarle non pochi problemi.
Cosa rischia la Raggi? Per quale motivo potrebbe essere indagata? Proviamo a fare chiarezza sulla questione, analizzando tutti gli scenari possibili.
Consulenze alla Asl, Virginia Raggi indagata: per quale motivo?
Lo scandalo riguardante le consulenze alla Asl è scoppiato nel periodo che ha preceduto il ballottaggio delle Comunali 2016, ma dopo che Virginia Raggi è intervenuta per smentire il piano accusatorio sembrava che le accuse sarebbero state dimenticate in poco tempo.
Tuttavia, non sarà così perché con ogni probabilità nelle prossime ore Virginia Raggi verrà iscritta nel registro degli indagati. L’accusa è di “Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico” (articolo 483 del codice penale).
Nel dettaglio, la Raggi viene accusata di aver ricoperto due incarichi legali di recupero crediti per un totale di 13 mila euro ottenuti all’Asl di Civitavecchia senza darne la dovuta comunicazione. La sindaca di Roma nel 2012 avrebbe ricoperto il primo incarico ottenendo una parcella di 8000€, mentre il secondo incarico da 5000€ risalirebbe al 2014. Qual è il problema? Secondo la legge, chi riveste incarichi politici e amministrativi deve dichiarare obbligatoriamente “i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici e privati, e i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti”. La Raggi nel 2014 era Consigliera Comunale quindi avrebbe dovuto comunicarlo, ma questa non è l’unica accusa rivolta nei suoi confronti. Infatti, in quest’occasione la Raggi avrebbe accettato l’incarico pur non essendo iscritta all’albo dei professionisti, come invece vuole il regolamento.
Virginia Raggi ha smentito di aver ricevuto una tale somma, dichiarando che l’unica somma percepita sono i 1.878 euro a titolo di “acconto e rimborso” della consulenza da lei fatturata nel 2014 e pagata l’anno successivo. Inoltre la Raggi ha dichiarato di aver dato comunicazione sia al Comune di Roma che all’Asl dell’incarico ricoperto.
Virginia Raggi indagata: rischia il posto da sindaco?
L’intenzione dei magistrati è di chiudere l’inchiesta il prima possibile, al fine di evitare che il clamore scaturito dall’indagine possa condizionare i lavori della nuova Giunta capitolina che nei prossimi mesi dovrà affrontare alcune delicate questioni.
Al momento le ipotesi possibili sono due: o il caso verrà archiviato oppure per la Raggi ci sarà una richiesta di rinvio a giudizio. Se la nuova sindaca di Roma dovesse essere giudicata colpevole potrebbe rischiare fino a 2 anni di carcere e naturalmente sarebbe costretta a dimettersi.
Il futuro di Virginia Raggi, quindi, al momento è in mano ai magistrati a cui spetta il compito di accertare se le accuse mosse nei confronti della nuova sindaca sono fondate oppure no.
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