Visco smentisce le voci sulle sue dimissioni e difende la Banca d’Italia, ma il governo chiede chiarezza sulle quattro banche fallite: la vicenda passa sotto le mani dell’Autorità nazionale anticorruzione
Proseguono le critiche su Ignazio Visco e sulla Banca d’Italia per lo scandalo del fallimento delle quattro banche che ha fatto perdere a circa 140 mila Italiani ben 430 milioni di euro di risparmi, il presidente di Bankitalia difende però il suo istituto.
Gli azionisti e i titolari di obbligazioni subordinate di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Carife Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti hanno visto azzerarsi i propri risparmi senza la possibilità di intervenire in tempo utile e questo porta l’attenzione verso gli organismi di vigilanza bancaria: Consob e Bankitalia.
Ignazio Visco pronto a dimettersi?
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dichiarato lo scorso giovedì la sua volontà di trasparenza sulla vicenda ed ha aggiunto che c’è la necessità di delegare la gestione dell’arbitrato a un soggetto terzo, “autorevole” e “in prima linea contro ogni tipo di ingiustizia”:
“se possibile vorrei che l’arbitrato fosse gestito non dalla Consob, non dalla Banca d’Italia, non dal Parlamento, non dal governo, ma dall’Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone”.
Le parole del premier hanno quindi messo in discussione la “terzietà” della Banca d’Italia e, secondo quanto trapelato alla stampa da fonti autorevoli, il governatore Visco avrebbe telefonato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere spiegazioni, dichiarandosi pronto alle dimissioni. Intervistato negli studi Rai, il presidente di Bankitalia ha invece provveduto a smentire il tutto.
Visco difende Bankitalia, “un’istituzione molto seria”
Ignazio Visco difende Bankitalia, definendola “un’istituzione molto seria” e cercando di salvaguardarne l’immagine in questo momento così delicato. Secondo il governatore, non ci sarebbero state vendite di obbligazioni subordinate dopo il 2013 nelle quattro banche coinvolte e comunque, non sarebbe stato possibile per Bankitalia rimuovere gli amministratori di una banca prima del suo commissariamento.
Spetterà ora a Raffaele Cantone, presidente nazionale anticorruzione, decidere quali risparmiatori avranno diritto di recuperare, almeno in parte, i risparmi persi e Visco si è detto pronto a collaborare. Non ci sarebbe dunque alcuna tensione con il governo e, riguardo le accuse di scarsa vigilanza, Visco difende la Banca d’Italia a 360°:
“Siamo convinti di aver fatto il massimo possibile, portando alla luce situazioni di debolezza patrimoniale, inadeguatezze organizzative, malversazioni. Ogni volta che è stato necessario, abbiamo fornito alla magistratura piena informativa e la massima assistenza. L’interlocuzione con la Consob è stata ed è tuttora continua e approfondita, contrariamente a quanto suggerito da qualche ricostruzione. La nostra costante azione di vigilanza, anche sulle quattro banche, è ampiamente documentata. Siamo pronti a darne dettagliatamente conto nelle sedi istituzionali”
E’ ancora da appurare se i risparmi degli Italiani siano realmente al sicuro come dichiarato da Visco. Di fatto, restano da chiarire le responsabilità in merito alla vicenda e si attendono le risposte della magistratura.
«Spero anche io che chi ha sbagliato paghi. E sono certo che la magistratura agirà in tal senso per punire i responsabili di reati. I risarcimenti li decideranno gli arbitrati, individuando coloro che hanno preso i rischi in modo inconsapevole, in misura eccessiva rispetto alle capacità di reddito e alla ricchezza».
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