L’impero del finanziere Warren Buffet ha subito gli stravolgimenti pandemici nel corso dell’ultimo anno, ma la quota del 5,5% di Apple continua a dare i suoi frutti.
Mentre l’economia reale continua boccheggiare, travolta da un altro giro di misure restrittive e dal passo incerto delle vaccinazioni, i mercati finanziari sono sempre in scia del toro, come da oltre dieci anni a questa parte.
Non è bastata una pandemia, né gli stravolgimenti politici negli Stati Uniti a fiaccare l’entusiasmo degli investitori, che rinfrancati dalle politiche accomodanti delle banche centrali sui tassi d’interesse – ma anche dagli interventi in sostegno dell’economia, come il Recovery Fund e i pacchetti di stimoli fiscali negli USA – continuano a spostare verso l’alto la barra degli investimenti.
L’ultimo score, da record, del Dow Jones (31.000 punti) è solo l’ennesima tappa di un’ascesa che ha alimentato il disaccoppiamento tra mercati azionari ed economia reale, con quest’ultima incapace di tenere il passo delle frenetiche piazze finanziarie.
Ma anche quella dei rampanti mercati, nel 2020, è stata una storia di vincitori e vinti: tra i primi indubbiamente il segmento tecnologico, che ben si è adattato alla «stay-at-home-economy» imposta dall’impianto di restrizioni volte a frenare l’avanzata del virus.
A sgonfiarsi, invece, sono state le quotazioni del greggio, dell’automotive, del trasporto aereo, ma a sorpresa anche le tasche ricche, ricchissime di Warren Buffet, oracolo, deus ex machina, divinità dei mercati finanziari. La holding di famiglia, Berkshire Hathaway, ha infatti subito la flessione di alcuni asset chiave, con la sola Apple a reggere all’urto.
Warren Buffet in rosso nel 2020, ma Apple ha portato $53 miliardi
Tra le partecipazioni chiave di Berkshire Hathaway che hanno rallentato nel corso dell’ultimo anno figurano Coca-Cola, American Express e Bank of America, tutte collocate tra i titoli stagnanti – o in perdita – del mercato azionario.
Performance deboli che hanno sbriciolato il 3,5% del patrimonio personale di Buffet e, ben più importante, permesso al Bitcoin (“veleno per topi”, ebbe a dire recentemente il finanziere) di superare la capitalizzazione di mercato di Berkshire Hathaway, grazie ad un rendimento tambureggiante che ha spedito la crypto oltre quota 40.000 dollari.
Unica consolazione, quei 35 miliardi di dollari che il tycoon ha investito in Apple nel biennio 2016-2018, strappando una quota del 5,5% del gigante di Cupertino: le azioni della Mela hanno infatti registrato un rialzo del 78% nel 2020, cavalcando il trend che ha favorito le Big tech a stelle e strisce. Per Buffet, la partecipazione in Apple si è tradotta – solo lo scorso anno – in un incasso da 53 miliardi di dollari, utile a lenire i dispiaceri dell’ultima stagione finanziaria, ma anche a rimpinguare le casse della holding.
Ad oggi, le azioni Apple rappresentano quasi la metà delle partecipazioni di Berkshire Hathaway, evidenziando una crescente dipendenza dell’impero Buffet dal rendimento della Mela. Del resto, prima del terremoto pandemico il finanziere aveva speso parole al miele verso Cupertino, rivelando di non considerare la Apple “come un’azione”, ma piuttosto una terza attività dopo le ferrovie e le assicurazioni. Di certo, una scommessa ben piazzata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA