Yellen, presidente della Federal Reserve, sui tassi di interesse negativi negli Stati Uniti: «sono una possibilità».
Con il rischio recessione negli Stati Uniti che continua a preoccupare i mercati, il presidente della Federal Reserve Janet Yellen ha confermato l’esistenza di un pericolo che minaccia la salute dell’economia statunitense.
La Yellen non ha escluso la possibilità di portare i tassi di interesse in territorio negativo, riportando che la Federal Reserve sta già studiando per comprendere se questi possano o meno aiutare l’economia degli Stati Uniti.
Fed: tassi negativi? Una possibilità. Il mercato ci ha sorpreso
Parlando oggi al suo secondo intervento davanti al Congresso USA per la testimonianza semestrale sull’andamento dell’economia del Paese, il presidente della banca centrale degli Stati Uniti ha rivelato che le condizioni che stanno caratterizzando il mercato quest’anno hanno colto di sorpresa i membri della Fed.
I mercati sono crollati sulla scia della discesa del prezzo del petrolio, con i trader che ora prezzano maggiormente, tra tutte, la possibilità che la prossima mossa della Fed sarà un taglio dei tassi (e non un rialzo).
«Siamo stati molto sorpresi dai movimenti del prezzo del petrolio. Penso che in parte riflettsno le influenze dell’offerta, ma anche la domanda sta svolgendo il suo ruolo»
ha detto Yellen.
«Il dollaro forte è in parte un fattore che avevamo anticipato, perché l’economia degli Stati Uniti si è mostrato più forte e molte economie straniere e noi abbiamo divergenze di orientamento della politica monetaria che influenza i flussi di capitale in dollari.»
Tuttavia, la Fed sembra essere stato colta alla sprovvista circa quanto il dollaro USA sia riuscito a salire contro le maggiori valute rivali.
Il movimento dollaro «non è qualcosa che abbiamo anticipato, quindi sì, siamo stati sorpresi in parte dagli sviluppi che hanno svolto un ruolo significativo nel tenere bassa l’inflazione», ha detto la Yellen.
Nel mese di dicembre, la Fed ha alzato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, per la prima volta in più di nove anni. Tuttavia, la decisione è arrivata in un contesto in cui le altre banche centrali hanno deciso di tagliare i tassi di interesse, e prima che lo S&P 500 perdesse il 10% del suo valore.
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