Almeno 81 dei nomi presenti nell’elenco delle 200 persone più ricche della Russia sono economicamente interessati - a livello di business - all’offensiva russa in Ucraina.
Altro che diplomazia, distensione e negoziati. La guerra in Ucraina muove, più o meno indirettamente, un giro d’affari talmente grande che potrebbe andare avanti ancora a lungo. Magari a bassa intensità, senza raid o attacchi missilistici a tappeto, e in zone periferiche del territorio ucraino, ma con il rumore dei proiettili e delle bombe ancora in sottofondo. Per quale motivo questa ipotesi non dovrebbe essere ignorata?
Basta dare un’occhiata ad alcuni numeri emblematici. Da quando è scoppiato il conflitto i magnati russi hanno ricevuto miliardi di dollari in dividendi grazie alle loro aziende: Bloomberg ha parlato di una “dozzina di imprenditori” - molti dei quali vicini a Vladimir Putin - che ha intascato oltre 1 trilione di rubli (11,3 miliardi di dollari) considerando il 2023 e il primo trimestre del 2024. Eppure loro e le rispettive aziende, pluri sanzionati e sanzionate, avrebbero dovuto alzare bandiera bianca o colare a picco.
Ecco qualche nome. Vagit Alekperov, azionista chiave ed ex presidente del gigante petrolifero Lukoil PJSC, è in cima alla lista con circa 186 miliardi di rubli in dividendi. È sanzionato dal Regno Unito e dall’Australia, ma finora ha evitato le sanzioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Alexey Mordashov, di Severstal PJSC, e Vladimir Lisin, di Novolipetsk Steel PJSC, seguono a ruota con 148 miliardi e 121 miliardi di rubli di dividendi. La classifica prosegue con altri nomi più o meno noti: da Gennady Timchenko a Tatyana Litvinenko, che ha ricevuto una quota di PhosAgro PJSC. [...]
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