A chi spetta il reddito di cittadinanza?

Simone Micocci

13 Dicembre 2018 - 12:17

Nel 2019 debutta il reddito di cittadinanza: 780€ per chi si trova in una situazione di povertà. Ecco a chi spetta e quali sono i requisiti da soddisfare.

A chi spetta il reddito di cittadinanza?

In questi giorni ci sono arrivate diverse richieste da parte dei nostri lettori in merito ai requisiti del reddito di cittadinanza.

In molti ci domandano a chi spetta il reddito di cittadinanza, con diverse richieste di chiarimento in merito al limite di reddito e alla posizione lavorativa dell’interessato.

Effettivamente ad oggi il Governo ha chiarito solamente alcuni degli aspetti legati a questa misura; molti altri lo saranno una volta che il decreto - sul quale vige ancora molta incertezza - sarà pronto.

Ad esempio, ci chiedono se il reddito di cittadinanza spetta a chi ha una casa di proprietà, oppure se possono goderne gli invalidi al 100%; di seguito proveremo a rispondere a queste domande fornendovi tutte le informazioni necessarie - in base a quanto svelato dal Governo in queste settimane - su chi può beneficiare di questo importante sostegno economico (e non solo) per chi si trova in una situazione di difficoltà economica.

A chi spetta il reddito di cittadinanza: i requisiti ufficializzati

Come anticipato, ci sono dei requisiti del reddito di cittadinanza ufficializzati dal Governo (ma che comunque potrebbero essere rivisti in sede di approvazione del decreto) e altri sui quali invece sono state effettuate solamente delle ipotesi.

Tra i requisiti confermati troviamo:

  • avere più di 18 anni;
  • essere disoccupati o inoccupati;
  • avere un reddito inferiore alla soglia di povertà in Italia stabilita dall’Istat. Nel dettaglio, questa misura potrebbe essere riconosciuta fino ad un reddito ISEE di 8.000€;
  • essere italiani, oppure stranieri ma residenti in Italia da almeno 10 anni.

Il reddito di cittadinanza, quindi, è una misura riservata ai maggiorenni, ma solamente a coloro che sono disoccupati (o inoccupati) e hanno smesso di studiare. Chi beneficia del reddito, infatti, deve impegnarsi nel cercare un lavoro con il supporto dei centri per l’impiego che saranno riformati; ma di questo parleremo più avanti.

Per quanto riguarda il limite di reddito c’è da fare una precisazione: i 780€, ossia l’importo del contributo, spettano solamente a coloro che hanno reddito pari a zero. Ai redditi superiori, purché inferiori ai suddetti 8.000€, infatti, spetta un’integrazione fino al raggiungimento dei suddetti 780€.

La quota dell’integrazione, comunque, dovrebbe aumentare in determinate condizioni: ad esempio ci dovrebbero essere maggiorazioni per ogni figlio a carico, tuttavia per averne la certezza dovremo attendere la presentazione dell’apposito decreto.

Cosa fare per avere diritto al reddito di cittadinanza

Come anticipato, chi beneficia del reddito di cittadinanza deve impegnarsi per trovare un lavoro nel più breve tempo possibile.

Il reddito di cittadinanza, infatti, spetta solamente a coloro che siglano un patto con il centro dell’impiego mettendosi a disposizione per circa 8 ore alla settimana per svolgere progetti e lavori socialmente utili.

Inoltre, il beneficiario è obbligato a frequentare corsi di qualificazione o di riqualificazione professionale e a dimostrare che passa almeno 2 ore al giorno nella ricerca di un lavoro.

Infine, c’è l’obbligo di accettare una delle prime tre offerte di lavoro fatte pervenire dal centro per l’impiego; in ogni caso il reddito di cittadinanza non spetta per più di 3 anni.

Il reddito di cittadinanza spetta anche a chi si dimette: tuttavia, si perde il diritto al contributo qualora si receda un contratto di lavoro (senza giusta causa) per due volte in un anno.

Invalidi e pensionati: spetta il reddito di cittadinanza?

Ovviamente invalidi al 100% e pensionati non possono essere reimpiegati lavorativamente; di conseguenza per loro non si può parlare di reddito di cittadinanza.

Tuttavia, come confermato da Di Maio, anche sulle pensioni previdenziali e di invalidità si applicherà un’integrazione fino al raggiungimento dei 780€ previsti; per queste due categorie, quindi, piuttosto che di reddito di cittadinanza si parla di pensione di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza: spetta a chi ha una casa di proprietà?

Un altro aspetto da chiarire riguarda la casa di proprietà. Nei mesi scorsi, infatti, era emersa la possibilità per cui il reddito di cittadinanza non sarebbe stato concesso a quei soggetti che - pur trovandosi al di sotto della soglia di reddito sopra indicata - sono in possesso della prima casa di proprietà.

Ebbene, anche se non ancora confermato ufficialmente, sembra non sarà così: nel dettaglio, la soluzione individuata dal Governo dovrebbe essere quella di sottrarre una parte del reddito di cittadinanza a titolo di “affitto imputato”, per un importo massimo di 380€ al mese.

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