A quanti anni finisce la giovinezza, secondo la scienza?

Maria Paola Pizzonia

2 Luglio 2024 - 23:01

Quando si è adulti? Per quanto tempo di è giovani? Quando si diventa vecchi? La scienza ha cercato di rispondere a queste domande con alcuni studi.

A quanti anni finisce la giovinezza, secondo la scienza?

Fino a quando si è bambini, giovani o adulti? Non è così facile dirlo, ma qualcuno ci ha provato.

Il dipartimento di ricerca dell’Università di Stanford, negli Stati Uniti, pubblicato nel 2019 uno studio.

Lo studio si concentra sui cambiamenti biologici che il corpo attraversa con l’invecchiamento. Così l’equipe di scienziati ha definito l’età in cui finisce la giovinezza e come cambiano le proteine ​​con l’invecchiamento.

A che età finisce la giovinezza? Le tre età individuate dalla scienza

La scienza individua tre punti di svolta legati all’invecchiamento nel corso delle nostre vita. Perché? Si tratta di tre momenti in cui si possono rilevare maggiori cambiamenti nelle nostre proteine ​​trasportate dal sangue. Le età sono:

  • Età adulta: 34 anni
  • Maturità tardiva: 60 anni
  • Vecchiaia: 78 anni

Se ci basiamo sui dati dello studio dell’Associazione per l’apprendimento permanente e la partecipazione sociale degli anziani, la giovinezza finirebbe a 34 anni. A quell’età si dovrebbe lasciare il posto all’età adulta.

Perché la giovinezza finisce proprio in quel momento?

Ci sarebbe quindi da chiedersi come mai siano proprio i 34 anni l’età in cui termina la giovinezza. L’equipe di ricercatori ha notato che i livelli di alcune proteine ​​rimasti costanti cominciano a subire cambiamenti in quei momenti della vita e, specificatamente, a 34 anni. Si tratta di modificazioni che avvengono in modo non uniforme e che incidono sull’invecchiamento.

A tal proposito, sostiene Tony Wyss-Coray, professore di scienze neurologiche:

Le proteine ​​sono i cavalli di battaglia delle cellule costituenti del corpo, e quando i loro livelli relativi subiscono cambiamenti sostanziali, significa che anche tu sei cambiato. Osservarne migliaia nel plasma ti dà un’istantanea di ciò che sta accadendo in tutto il corpo.

Lo studio

I ricercatori hanno utilizzato un metodo innovativo per concludere il loro studio sull’invecchiamento.

Hanno utilizzato il plasma di 4.263 persone tra i 18 e i 95 anni, riuscendo a identificare un orologio fisiologico sulla base di 373 proteine ​​specifiche che in grado di predire l’ età cronologica di una persona.

Ma quali sono queste proteine? Un esempio di queste ​​sono le lipoproteine. Secondo l’autore principale dello studio esse avrebbero un ruolo fondamentale nella salute cardiovascolare delle persone.

In futuro, questa tecnica potrebbe essere utilizzata per altri scopi, come ad esempio identificare le persone che invecchiano più rapidamente. Si potrebbe così ridurre il rischio di soffrire di malattie legate all’età e al sesso.

Le donne invecchiano in modo diverso

Un altro dato interessante che è stato rilevato è che uomini e donne non invecchiano allo stesso modo. Sembra, al contrario, che abbiano due modalità di invecchiamento molto diverse. Delle 1.379 proteine ​​alterate con l’età nello studio, 895 erano diverse tra uomini e donne. Quindi anche se i risultati non sono ancora definitivi, dallo studio è emerso che uomini e donne invecchiano in modo diverso.

Afferma lo studio pubblicato su Nature:

Questo nuovo approccio allo studio dell’invecchiamento ha portato all’identificazione di firme e percorsi inaspettati che potrebbero offrire potenziali bersagli per le malattie legate all’età.

Altri studi: la «giovane età adulta»

Ma anche altri intellettuali si sono interrogati su questo argomento. Il professor Alessandro Rosina, docente associato di demografia alla facoltà di Economia all’Università Cattolica di Milano, utilizza un approccio diverso. Basandosi sul fatto che l’aspettativa di vita è di 79 anni per gli uomini e 84 per le donne, Rosina ha spostato in avanti le lancette sociali delle fasi della vita.

Secondo Rosina si è bambini fino ai 15 anni (mentre ad esempio fino agli anni ’60/’70 lo si era fino ad 11), giovani dai 16 ai 24 anni. Inoltre è nata la condizione di “giovani adulti”, fascia d’età prima inesistente. Questo perché per le scorse generazioni a 25 anni si era considerati adulti e lo si restava fino ai 60, età in cui cominciava la vecchiaia. Perciò a oggi, secondo Rosina, si è “giovani adulti” dai 25 ai 34 anni.

Cos’è la gioventù?

Questi studi portano con sé una domanda: cosa significa allora “gioventù” in termini sociali? L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) definisce giovani quelle persone che hanno tra i 15 ei 24 anni. Questo è ciò che è scritto sul portale ufficiale dell’organizzazione globale.

Secondo questa definizione, orientata nel campo della statistica, le persone sotto i 14 anni sono considerate “bambini”. Ricordiamo però che la definizione sociale e quella scientifica si orientano su premesse diverse e, quindi, restituiscono risultati diversi.

Ad esempio, il ricercatore Rogelio Marcial Vázquez ha dichiarato nel 2019 che l’Istituto messicano della gioventù (Injuve) aveva definito i giovani come tutte le persone che hanno tra i 17 e i 21 anni. Comunque, anche se non correlate alla scienza (e quindi da prendere con le pinze), le definizioni sociali stanno cambiando ed è interessante osservare come.

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