Addio Tari, arriva la Tcp: cosa cambia e dove per la tassa rifiuti 2025?

Patrizia Del Pidio

3 Gennaio 2025 - 14:28

Molti sono i Comuni che hanno adottato la Tcp nel 2024 e molti altri lo faranno nel 2025 abbandonando la Tari. Vediamo cosa cambia e per chi.

Addio Tari, arriva la Tcp: cosa cambia e dove per la tassa rifiuti 2025?

Addio Tari, arriva la Tcp. La tassa rifiuti cambia in moltissimi Comuni e, a quelli che l’hanno già scelta nel 2024 si aggiungono quelli che l’hanno scelta per quest’anno. Ma cosa è la Tcp che prende il posto della Tari?

La tariffa puntuale è un sistema per la gestione dei rifiuti che permette all’utente di pagare in base alla quantità di rifiuti indifferenziati che produce. Il sistema è stato pensato per rendere la tasse rifiuti più equa e non basata più soltanto sul numero dei componenti della famiglia e sulla superficie dell’immobile consentendo di risparmiare a chi effettua bene la raccolta differenziata e produce meno rifiuti che non è possibile riciclare.

Alla base della scelta c’è la volontà di incentivare la raccolta differenziata, visto che separando bene i rifiuti quello che rimane da gettare nell’indifferenziata è davvero poco e questo porterebbe ad avere una bolletta più leggera. In questo modo gli utenti vedrebbero ripagati gli sforzi di separare bene i rifiuti permettendo, al tempo stesso un recupero di quantità maggiori di plastica, organico, carta e vetro.

La tassa immondizia con tariffa puntuale sarà in vigore a partire dal 1° gennaio 2025 in sostituzione della precedente in diversi Comuni dell’Emilia Romagna, dopo che negli anni passati era già stata adottata da molti altri.

Vediamo la novità e cosa potrebbe cambiare anche in altre zone di Italia a breve.

Tari con tariffa puntuale, cosa cambia?

Attualmente in tutta Italia la Tari si paga non sull’effettiva produzione dei rifiuti, ma su un calcolo effettuato tenendo conto degli occupanti dell’immobile e della superficie dello stesso. Oggi a pagare la tassa rifiuti sono anche i proprietari di case sfitte, anche se in esse non sono prodotti i rifiuti.

La scelta di calcolare la tassa sui rifiuti sulla produzione di indifferenziata, invece, porterebbe a una metodologia di applicazione della Tari molto più equa: chi produce più rifiuti si trova a pagare una tassa più alta, mentre i cittadini più virtuosi che riescono a riciclare quasi tutto, vedrebbero la tassa diminuire.

La tariffa puntuale, prevista dalla Legge Regionale 16 del 2015 e dal nuovo Piano Regionale per i rifiuti 2022/2027 prevede che in tempi molto stretti tutti i Comuni dell’Emilia Romagna passino alla misurazione puntuale dei rifiuti.

Quali Comuni scelgono la Tcp nel 2025?

Le amministrazioni comunali che hanno scelto di applicare la Tcp nel 2025 sono:

  • Ravenna, Cervia (Ravenna);
  • Bagno di Romagna (Forlì-Cesena);
  • Gambettola (Forlì-Cesena);
  • Premilcuore (Forlì-Cesena);
  • Ravenna;
  • Baricella (Bologna);
  • Granarolo dell’Emilia (Bologna);
  • Savignano sul Panaro (Modena);
  • San Pietro in Casale (Bologna).

Già nel 2024 avevano aderito alla nuova tariffazione per i rifiuti:

  • Casalfiumanese (Bologna);
  • Castel San Pietro Terme (Bo);
  • Imola (Bo);
  • Cesenatico (Forlì-Cesena);
  • Gatteo a Mare (Forlì-Cesena);
  • Longiano (Forlì-Cesena);
  • Sogliano al Rubicone (Forlì-Cesena).

A Faenza la nuova tariffazione sarà introdotta nel 2026.

Sulla nota diffusa da Comune di Ravenna si legge che:

La tariffa puntuale è un sistema per la gestione dei rifiuti che consente di introdurre una tariffa calcolata in parte in base alla reale produzione di rifiuto conferito dall’utente, e quindi orientata a una maggiore equità, che responsabilizza i cittadini e permette di raggiungere risultati ambientali importanti in termini di raccolta differenziata e di riduzione dei rifiuti.

Come si calcolano i rifiuti gettati?

I modi per contabilizzare i rifiuti differenziati per determinare l’ammontare della bolletta da pagare sono diversi e dipendono dal Comune.

In alcuni Comuni, dove non c’è la raccolta porta a porta, si è scelto di mettere i cassonetti che si aprono con la chiave elettronica o con una tessera elettronica (la Carta Smeraldo di Hera).

Dove, invece, i Comuni hanno scelto la raccolta porta a porta la quantità di rifiuti viene definita dalle volte che si espone per la raccolta il contenitore dell’indifferenziata in strada.

Proprio la quantità di indifferenziata gettata o le volte si è esposto il contenitore che la contiene per la raccolta va a determinare una nuova voce nella bolletta: la quota variabile di base (la quantità di rifiuti non riciclabile). Questa quota ha un importo base che comprende la quantità minima o le raccolte previste: se si supera il peso minimo stabilità o il numero di raccolte in bolletta si troverà anche un’altra voce: la quota aggiuntiva.

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