Quali alternative al MES per l’Italia? L’opinione di Marco Rizzo

Martino Grassi

26/03/2020

Aderire al MES a causa della crisi legata al coronavirus potrebbe essere una trappola per l’Italia. Marco Rizzo propone le sue alternative.

Durante la quattordicesima puntata di “L’altro punto di vista”, in onda ogni mercoledì sul canale YouTube di Money.it, è stato affrontato il tema del MES e, più nel dettaglio, la possibilità che l’Italia chieda un prestito al Meccanismo Europeo di Stabilità.

L’ospite fisso del format, condotto da Fabio Frabetti, è Marco Rizzo, il segretario generale del Partito Comunista, che durante la puntata ha risposto alle tante domande poste in diretta dagli spettatori riguardanti il possibile ricorso al MES e ha fornito quelle che, a suo parere, possono essere delle alternative migliori al Fondo Salva Stati.

MES: gli aiuti per il coronavirus sono solo un escamotage?

Negli scorsi giorni è circolata la notizia che il MES potrebbe fornire un sostegno economico all’Italia durante l’emergenza sanitaria dettata dal coronavirus.

Rizzo cerca di esaminare la situazione offrendo la sua lettura delle relazioni e delle dinamiche che ruotano attorno alla tanto discussa questione.
Secondo il politico, il MES porta con sé due tendenze, che si legano al settore economico e sociale:

  • quella del ministro dell’Economia Gualtieri, una sorta di sinistra, allineata alla visione del comando della globalizzazione capitalistica europea e della NATO, senza alcuna titolarità;
  • quella legata ai grandi settori della borghesia italiana, con posizioni leggermente diverse.

Quello che accomuna le due visioni è una richiesta di denaro dall’estero. Il MES è sicuramente un’opzione per richiedere un prestito, ma forse è una delle alternative più costose rispetto alle altre che si propongono.

La liquidità presa in prestito dovrà poi essere restituita, e per colmare questo debito sarà necessario attuare un cambio dello stato sociale, andando ad intaccare le pensioni e la sanità. Le conseguenze per l’Italia saranno le stesse di quelle che ha vissuto la Grecia poco tempo fa, se non peggiori.

Un’ulteriore opportunità per l’Italia sarebbe quella di chiedere i soldi alla BCE, posizione fermamente sostenuta anche dal premier Giuseppe Conte, ma anche in questo cosa sarebbero soldi “a strozzo”.

Quali sono le possibili alternative al MES per l’Italia?

Le posizioni da prendere, per Rizzo, sono molto chiare, anche se la loro attuazione necessiterebbe di una chiara presa di posizione da parte dell’Italia:

Rompere la gabbia europea e dire che il pareggio di bilancio lo togliamo dalla Costituzione, il fiscal compact non lo accettiamo e che siamo pronti a cambiare il modello di sistema, stampando anche moneta. Possiamo stampare quello che vogliamo ma se non cambiamo il modello di sistema, se stiamo dentro a questo modello di sistema, non cambia niente, perché ti strozzano lo stesso”.

Queste scelte sarebbero motivate dall’importante ruolo che il nostro Paese gioca all’interno dell’Europa:

“L’economia italiana è importante in Europa, è la seconda manifattura europea, se noi questa volta non puntiamo i piedi per ottenere qualcosa di più li mandiamo a quel paese.

Salta questo meccanismo, per noi, per la Francia, per la Spagna, dappertutto. Ci si ritrova quindi in un altro campo dei rapporti di forza, altrimenti è la fine. Se passa il MES o l’accordo con la BCE finiamo in un rapporto di totale subordinazione politica”.

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