Al via l’invio delle lettere di compliance per chi non ha aggiornato i dati catastali dopo gli interventi con il superbonus. Chi sono i primi a riceverle?
L’Agenzia delle Entrate ha avviato i controlli su chi ha effettuato ristrutturazioni con il superbonus e non ha ancora aggiornato i dati catastali dell’immobile. Chi saranno i primi a ricevere la comunicazione? L’amministrazione tributaria ha iniziato a inviare le lettere di compliance per invitare coloro che hanno effettuato interventi sulla casa agevolati con il superbonus senza aggiornare i dati catastali.
A ricevere l’avviso saranno coloro che non hanno presentato la dichiarazione Docfa, il documento che segnala una variazione dell’immobile che potrebbe comportare un aumento della rendita catastale.
Chi era obbligato a presentare la dichiarazione?
La Legge di Bilancio 2024 ha previsto l’invio di lettere di compliance per coloro che non hanno adeguato i dati catastali dopo aver ristrutturato con il superbonus. Va sottolineato che l’obbligo di aggiornamento delle rendite catastali è previsto dal Testo Unico dell’edilizia e coinvolge tutti coloro che effettuano interventi sulla casa che comportino un aumento dei vani, della volumetria o del valore dell’immobile di almeno il 15%.
La Legge di Bilancio 2024 ha reso obbligatorio la presentazione della dichiarazione per tutti coloro che hanno effettuato lavori agevolati con il superbonus, visto che questa tipologia di interventi (cappotto termico, impianto di pannelli fotovoltaici, ad esempio) comportano per forza un aumento del valore dell’immobile superiore a quello previsto per l’aggiornamento dei dati.
Chi coinvolgono le prime verifiche?
Le verifiche appena iniziate sembrano coinvolgere gli interventi edilizi agevolati con il superbonus che hanno utilizzato la cessione del credito e lo sconto in fattura.
I contribuenti che non hanno provveduto ad adempiere all’obbligo riceveranno le comunicazioni con cui l’Agenzia delle Entrate li invita a procedere alla presentazione della dichiarazione per l’aggiornamento dei dati catastali (per il qual l’obbligo, in ogni caso, è di presentazione entro 30 giorni dalla fine dei lavori).
Alla lettera di compliance che si riceve si può rispondere procedendo all’adempimento dell’obbligo in questione, oppure motivando la mancata presentazione della dichiarazione se il proprietario dell’immobile ritiene che gli interventi effettuati non hanno portato a una variazione della rendita catastale.
Al momento l’Agenzia delle Entrate sta inviando soltanto gli inviti a mettersi in regola senza elevare sanzioni a chi non ha presentato entro i termini fissati dalla legge la dichiarazione per l’adeguamento dei dati catastali.
Ad anticipare l’avvio della campagna di compliance era stato, a fine 2024, l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, Enrico Maria Ruffini. Va sottolineato, in ogni caso, che non esiste un automatismo tra intervento edilizio e aumento della rendita catastale che, semmai, è legata all’aumento di valore dell’immobile e non al fatto di aver utilizzato un’agevolazione statale.
L’Agenzia delle Entrate, al momento, sta incrociando i dati in suo possesso sulle comunicazioni di cessione del credito e sconto in fattura legate al superbonus con la banca dati del Catasto per scoprire per quali interventi manca la dichiarazione obbligatoria. Laddove non risulta presentata si procede all’invio della lettera di compliance che, a quanto pare, al momento non coinvolge i contribuenti che l’agevolazione da superbonus l’hanno fruita come detrazione fiscale.
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