Alberto Nagel, Amministratore Delegato di Mediobanca dal 2008, ha ulteriormente consolidato la propria posizione tra i top manager più longevi del FTSE MIB
Alberto Nagel, AD di Mediobanca dal 2008, è stato riconfermato alla guida della banca per altri tre anni lo scorso 28 ottobre. La continuità nella governance è tra i segreti della crescita dell’istituto di Piazzetta Cuccia, con la banca che ha fatto segnare più volte record a livello di ricavi, remunerazione degli azionisti e valutazione del titolo azionario. In questo quindicennio, oltre ai risultati record di Mediobanca, si registra anche un consolidamento progressivo della posizione di Alberto Nagel tra i top manager più longevi, ovvero con il mandato di più lungo periodo, del FTSE MIB, l’indice che raccoglie le 40 società espressione dell’80% della capitalizzazione complessiva di Piazza Affari e rappresentativo di circa il 90% del controvalore degli scambi.
Alberto Nagel confermato per realizzare il piano strategico “One Brand One Culture”
La conferma di Alberto Nagel è un’ulteriore dimostrazione di apprezzamento del mercato verso il percorso di evoluzione del modello di business intrapreso da Mediobanca. Da banca d’affari e holding di partecipazioni, Mediobanca è oggi diventata un gruppo finanziario specialistico e diversificato, capace di rimanere profittevole anche in fasi di mercato turbolente. E nel nuovo mandato che si è appena aperto, Nagel potrà certamente concentrarsi sulla realizzazione del piano strategico “One Brand One Culture”, che entro il 2026 porterà Mediobanca a diventare un operatore primario nel Wealth Management, nel segno del modello distintivo e unico in Italia di Private & Investment Bank.
Alberto Nagel, 58 anni, è oggi l’Amministratore Delegato in carica che vanta la maggiore continuità al vertice di una banca del FTSE MIB. Nel 2008 ha guadagnato il titolo di CEO anche Massimo Doris, che in Banca Mediolanum ha raccolto il testimone dal padre Ennio, con il titolo è rientrato nel maggiore indice della Borsa di Milano solo nel 2020, dopo una breve parentesi al di fuori del listino. Tra i più longevi anche Alessandro Foti, alla guida di FinecoBank dal 2000, ma parte di Piazza Affari solo dal 2014.
La stabilità, valore chiave nel settore finanziario
Il caso di Alberto Nagel dimostra come la stabilità e la continuità siano valori importanti nel settore finanziario, perché la continuità aziendale dei vertici garantisce stabilità organizzativa, pianificazione di lungo termine e fiducia degli investitori. La consapevolezza che la stabilità e la durata nel tempo dei leader aziendali in posizioni chiave possa essere un asset importante è stato compreso da molte realtà del settore. Lo dimostrano i casi del primo gruppo bancario italiano, Intesa San Paolo, che Carlo Messina guida dal 2013 e della maggiore società di assicurazioni, Generali, di cui Philippe Donnet è amministratore delegato dal 2016. Tra gli top manager di lungo corso figurano: Pietro Giuliani, CEO di Azimut dal 1990 al 2016 e successivamente presidente (la finanziaria è quotata dal 2004), Carlo Cimbri, oggi presidente di Unipol dopo essere stato CEO dal 2010 al 2022, Paolo Bertoluzzo, AD di Nexi dal 2016, Gian Maria Mossa di Banca Generali, Giuseppe Castagna di Banco BPM e Matteo Del Fante di Poste Italiane. Più recente, invece, il cambio al timone in Unicredit, che ha nominato Andrea Orcel a capo del gruppo nel 2021, e in BPER Banca, che nello stesso anno ha visto l’insediamento di Piero Luigi Montani.
Osservando le società del FTSE MIB, la continuità dei vertici porta straordinari risultati anche nel campo della manifattura. Tra queste Campari con il CEO Robert Kunze-Concewitz, che lascerà la guida del gruppo a fine 2023 dopo ben 16 anni. Tra gli altri anche Tenaris, con Paolo Rocca in carica dal 2002, Moncler, con Remo Ruffini dal 2003, e Diasorin, con Carlo Rosa dal 2006. Si aggiungono ai decani Marco Tronchetti Provera, nel top management di Pirelli dal 1992 e Fulvio Montipò, fondatore di Interpump nel 1977.
Chi è Alberto Nagel, biografia dell’Amministratore Delegato di Mediobanca
Alberto Nagel ha conseguito una laurea in Economia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano. Assunto nel 1991, la sua carriera si è svolta all’interno del gruppo Mediobanca con crescenti responsabilità fino a diventare direttore centrale nel febbraio del 1998, vicedirettore generale nell’aprile del 2002, direttore generale nell’aprile del 2003 e consigliere delegato nel luglio del 2007.
Alberto Nagel negli anni Novanta ha partecipato alle privatizzazioni italiane seguite da Mediobanca. Tra queste, le privatizzazioni di Enel (1999), BNL (1998), Banca di Roma (1999) e Finmeccanica (2000). Il manager italiano è stato sindaco delle Assicurazioni Generali negli anni compresi fra il 1996 e il 2004. Nel 2010 è stato nominato vicepresidente di Assicurazioni Generali. Dal luglio del 2000 all’aprile del 2012, è stato Consigliere di Amministrazione di Banca Esperia e, dal 2007 al 2012, Consigliere di Amministrazione dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI).
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