L’allarme sull’intelligence cinese: "Provano a penetrare le istituzioni Ue”

Redazione IlGiornale.it

6 Aprile 2023 - 12:57

I servizi segreti belga temono penetrazioni dell’intelligence di Pechino all’interno delle istituzioni Ue: cosa sta succedendo?

L’allarme sull’intelligence cinese:

Gli occhi dei servizi segreti del Belgio sono puntati sulle presunte penetrazioni cinesi a Bruxelles, capitale del Paese dell’Europa Nord-Occidentale e soprattutto sede delle istituzioni europee, a partire dalla Commissione. Nel mirino, principalmente, le presunte mosse di Huawei, a cui sono correlate, secondo i sospetti dell’intelligence, attività di lobbying che potrebbero avere ricadute in termini di raccolta informativa.

A riportare il fatto Politico.eu, che sottolinea: “Negli ultimi mesi, il Servizio di sicurezza dello Stato belga (Vsse) ha interrogato diversi ex dipendenti sulle operazioni di lobbying della società nel cuore del quartiere europeo di Bruxelles” e in quest’ottica ha esteso il suo scrutinio a tutto campo poche settimane dopo che il premier Alexander De Croo aveva stoppato l’uso di TikTok nei cellulari dei funzionari governativi belgi.

Non possiamo essere ingenui”, ha sottolineato De Croo giustificando uno stop che segue il crescente allarme euratlantico su TikTok. Il Belgio ospita 26mila diplomatici e decine di migliaia di lobbisti a Bruxelles, sede di Ue, Nato e 300 diverse missioni di Paesi e organizzazioni internazionali.

Logico che le mosse di un colosso come Pechino siamo monitorate da vicino a causa della crescente critica del campo a guida Usa per le attività di Pechino nel cuore dell’Occidente. L’intelligence belga sospetta la presenza di spie cinesi dentro Huawei alla luce delle attività di spionaggio in precedenza scoperte tra i funzionari vicini a Pechino nel Paese.

Nel 2019, ad esempio, l’istituto Confucio di Bruxelles fu chiuso per presunte attività di questo tipo. Il controspionaggio belga stringe le maglie. E lo fa lavorando a stretto contatto con i Five Eyes, le spie dell’Anglosfera. Intente a vedere in Pechino il rivale numero uno.

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