Sempre più utenti e osservatori di settore manifestano dubbi sull’utilità di Amazon Choice, classificazione che la compagnia utilizza per indicare i prodotti migliori. I dettagli
Era il 2015 quando la compagnia di Bezos introduceva Amazon Choice, etichetta che identifica i prodotti di maggior valore in vendita sulla piattaforma.
Utilizzando algoritmi per la verità poco chiari, il gigante dell’e-commerce consiglia una serie di articoli che di solito sono immediatamente disponibili nei magazzini della società, e sono considerati quelli di migliore qualità.
Ufficialmente Amazon parla di “prodotti altamente quotati e a prezzo ragionevole, disponibili per consegna immediata”. Ma la compagnia, sollecitata diverse volte nel tempo, non ha mai fornito risposte precise sui meccanismi che disciplinano la funzionalità: se algoritmi o un’indicazione umana.
Apparentemente non dovrebbe trattarsi di una scelta da attribuire al team di Amazon, piuttosto di un calcolo che tiene in considerazione fattori come il rating attribuito dagli acquirenti, la disponibilità del prodotto e il prezzo.
Di recente in molti - tra utenti, giornalisti e osservatori di settore - hanno evidenziato l’arbitrarietà e lo scarso valore di Amazon’s Choice, tra questi Enrique Dans di Forbes, che ha parlato di “algoritmi distorti e facili da raggirare”, specificando che si tratta di un’etichetta che “significa poco”, e che “non garantisce che il prodotto offra un buon valore”.
Amazon Choice è inaffidabile?
La compagnia ha introdotto l’etichetta Amazon’s Choice nel 2015, al fine di raccomandare determinati prodotti agli utenti.
Il claim ufficiale della società parla di un reindirizzo della verso articoli che “beneficiano di recensioni positive, un prezzo competitivo e di una spedizione veloce”. Ma fin da subito gli stessi utenti hanno espresso dubbi sulla cosa: perché alcuni elementi Amazon’s Choice danno poi pessimi riscontri in fatto di qualità?
Una circostanza che è stata segnalata anche tramite esperimenti di molti giornalisti, pronti a rilevare come le indicazioni sul valore non facciano mai capo a elementi specifici o definiti. Inoltre - e questa è una delle sollevazioni maggiori riguardo Amazon’s Choice - la disponibilità immediata alla spedizione non necessariamente garantisce la qualità del prodotto.
Troppo spesso infatti la semplice garanzia di un sollecito arrivo dell’articolo apre a una raccomandazione, che gli utenti sono invece portati a interpretare come certificato di qualità.
Diverse volte interpellata sulla questione, la risposta più recente della compagnia è arrivata tramite un portavoce, che ha solo confermato quanto già spiegato in passato, aggiungendo però il carattere mai vincolante dell’etichetta, che corrisponde solo a una “nostra raccomandazione”:
“Abbiamo lanciato Amazon’s Choice nel 2015 come via per semplificare lo shopping dei clienti, mettendo in evidenza prodotti con un giudizio elevato e un buon prezzo, pronti per una consegna immediata e mostrati in seguito come ricerche più popolari sul sito. Ma Amazon’s Choice è solo una nostra raccomandazione, e i clienti possono sempre cercare un brand o un prodotto specifico, se lo desiderano”.
Il colosso di Jeff Bezos ha in ogni caso spiegato di essere costantemente al lavoro per migliorarsi e rimuovere l’indicazione da tutti quei prodotti che - da recensioni negative ed eventuali reclami - si rivelano insoddisfacenti in fatto di qualità.
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