Amministrative, perché il governo vuole cambiare la legge elettorale (e il Pd protesta)

Alessandro Cipolla

26 Giugno 2024 - 10:20

Dopo i risultati non entusiasmanti alle elezioni amministrative 2024 il governo è pronto a cambiare la legge elettorale delle comunali: ecco come il centrodestra pensa di poter battere il Pd.

Amministrative, perché il governo vuole cambiare la legge elettorale (e il Pd protesta)

Il governo vuole cambiare la legge elettorale delle elezioni amministrative e questa volta fa sul serio. Dopo il risultato non esaltante degli ultimi ballottaggi - il centrodestra ha vinto solo a Lecce nelle città più importanti -, la maggioranza sarebbe pronta al blitz per modificare il sistema di voto con cui in Italia vengono eletti i sindaci.

Emblematico è il fatto che a ipotizzare una modifica della legge elettorale per le elezioni amministrative sia una figura che, in teoria, dovrebbe perlomeno cercare di essere super partes visto il ruolo che ricopre: Ignazio La Russia, presidente del Senato e seconda carica dello Stato.

Al di là dei risultati del secondo turno delle elezioni amministrative, di chi ha vinto e di chi ha perso, emerge un dato che deve far riflettere: il doppio turno non è salvifico e anzi incrementa l’astensione - ha commentato La Russa -. Dal 62,83% del primo turno, in questa tornata elettorale si è scesi molto sotto il 50% e cioè al 47,71%. In qualche caso, si viene eletti con solo il 20% dei voti degli aventi diritto. A volte, viene addirittura eletto chi ha meno voti assoluti di quanti ne ha avuti l’avversario al primo turno. Inaccettabile. Occorre ripensare a una legge elettorale per le amministrative, magari seguendo l’esempio del doppio turno siciliano o inserendo idonei correttivi per evitare storture come queste e incrementare la partecipazione”.

La strada così sembrerebbe essere stata tracciata, con il governo pronto a fare proprio il modello del “doppio turno siciliano” - per vincere al primo turno basterebbe il 40% e non più il 50% - come ipotizzato dal presidente del Senato.

Una modifica della legge elettorale per le elezioni amministrative che appare una forzatura, dettata più da motivi politici che migliorativi o semplificativi, ma il centrodestra già in estate potrebbe mettere mano al sistema di voto per eleggere i sindaci.

Amministrative: come può cambiare la legge elettorale

L’attuale legge elettorale per le elezioni amministrative in Italia prevede che, nei Comuni con più di 15.000 abitanti, se nessuno dei candidati sindaco riesce a ottenere al primo turno il 50% più un voto, allora si debba tenere un ballottaggio tra i due candidati più votati.

In nome dell’autonomia, in Sicilia invece la soglia per la vittoria al primo turno delle amministrative è del 40%, con il centrodestra che vorrebbe modificare la legge nazionale rifacendosi al modello siciliano.

Già in primavera la Lega ha provato a inserire una modifica del genere nel decreto Elezioni, ma l’iniziativa è stata stoppata in quanto sarebbe stato inopportuno cambiare la legge elettorale pochi mesi prima delle amministrative.

Riprovarci? Sicuro. E stavolta passerà, siamo compatti” ha confidato Massimiliano Romeo - capogruppo della Lega al Senato - a La Repubblica, con un emendamento per diminuire il numero dei ballottaggi che potrebbe essere presentato a breve da parte della maggioranza.

Perché il centrodestra è contro i ballottaggi

Il motivo dell’astio del centrodestra verso i ballottaggi delle elezioni amministrative è presto detto: spesso al primo turno il loro candidato finisce in testa a causa delle divisioni degli avversari, ma poi al secondo turno il centrosinistra in molti casi si ricompatta e riesce a vincere.

Se la soglia del 40% al primo turno fosse stata valida a livello nazionale alle amministrative 2024, il centrodestra avrebbe vinto a Potenza, Cremona e Campobasso, tutte città che poi al ballottaggio sono finite in mano al centrosinistra.

Per Ignazio La Russa il meccanismo dei ballottaggi va rivisto a causa della scarsa affluenza alle urne, ma l’astensionismo è un problema che riguarda anche il primo turno oltre che le elezioni politiche ed europee.

La modifica del sistema di voto per le amministrative però potrebbe avere anche un secondo fine: con la riforma del premierato il governo presto dovrà presentare una nuova legge elettorale per le elezioni politiche dove potrebbe essere inserito un premio di maggioranza che scatterebbe proprio al raggiungimento del 40%.

Non a caso il Partito Democratico e il resto del centrosinistra è pronto a dare battaglia sul tema delle riforme elettorali: la maggioranza di governo appare essere pronta alla prova di forza in Parlamento, ma l’ultima parola con ogni probabilità spetterà poi ai cittadini in un eventuale referendum.

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