Rispetto alla scorsa settimana, i fondi hanno diminuito la loro quota di short su alcune delle principali banche quotate a Piazza Affari. Da evidenziare anche come sia entrata in classifica la blue chip Amlifon
Settimana di indecisione per il principale indice italiano, che dopo aver segnato nuovi massimi annuali a 22.663,27 punti ha iniziato una leggera correzione, chiudendo poco sopra l’apertura di inizio ottava.
Protagoniste indiscusse le banche, le quali hanno messo a segno importanti rialzi: questo viene evidenziato dai movimenti dei fondi documentati dall’ultima rilevazione delle Posizioni nette corte pubblicata da Consob.
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Consob al 18/10/2019
Rispetto allo scorso 11 ottobre, sono fortemente diminuite le posizioni ribassiste sui principali istituti di credito presenti nella lista delle società più shortate dalle mani forti.
In questo senso, BPER Banca ha visto la quota di short diminuire dell’1,24% del capitale sociale, Banco BPM dell’1% e UBI Banca dello 0.44%. Da segnalare anche il calo dello 0,82% del capitale sociale messo all’angolo dai fondi su Bio-On.
Al contrario, la pressione ribassista è salita in particolar modo sul capitale Saipem (+0,3%), Tenaris (+0,29%) e OVS (+0,14%).
Il quadro generale a Piazza Affari
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Consob al 18/10/2019
Guardando ora al quadro generale, le aziende più shortate di tutta Piazza Affari rimangono Banco BPM, Maire Tecnimont e UBI Banca. Su queste società, i fondi detengono in ottica ribassista una quota pari al 6,71%, 6,48% e 5,72% dei rispettivi capitali sociali.
Rispetto alla scorsa ottava inoltre, sono entrate in classifica due società: la blue chip Amplifon e Credito Valtellinese. Tali quotate vedono una posizione corta in essere, pari allo 0,72% e allo 0,5% del capitale messo all’angolo dai fondi.
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