Considerata la posizione dei principali indicatori di momentum in area di ipervenduto si potrebbe ipotizzare una ripresa delle quotazioni dai livelli attuali se nella giornata di oggi dovessero ritornare al di sopra del livello psicologico degli 11 euro per azione
Proseguono in territorio negativo le azioni Tenaris a Piazza Affari che si attestano al momento a 10,66 euro con una performance pari a -8,78%.
Ieri sera il produttore di tubi per il settore energetico ha perso il 10,04% a Buenos Aires a causa dell’indagine sull’Ad Paolo Rocca riguardo un ramificato caso di corruzione di alti funzionari del precedente governo di Cristina Kirchner.
Tenaris, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
A livello grafico Tenaris lascia un buco di 0,68 euro stazionando sotto il supporto statico di lungo periodo a 11 euro che conta i minimi segnati nel mese di agosto e ottobre 2017 che completarono una figura di doppio minimo.
Questa recente apertura in gap down non fa altro che confermare la tendenza ribassista già in atto dai top registrati durante l’ultima decade di maggio a 17,28 euro, resistenza significativa segnata con i massimi registrati nel mese di gennaio 2017.
Al momento la candela di oggi sembra voler disegnare una doji che vede come massimo il livello statico precedentemente rotto e, data la posizione dei principali indicatori di momentum in area di ipervenduto, si potrebbe ipotizzare una ripresa delle quotazioni dai livelli attuali se nella giornata di oggi dovessero ritornare al di sopra del livello psicologico degli 11 euro per azione.
Strategie operative su Tenaris
Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Alla luce della struttura tecnica di lungo periodo di Tenaris si potrebbero implementare strategie di natura rialzista solo alla rottura del livello statico a 11 euro precedentemente violato con primo obiettivo la ricopertura del gap lasciato aperto con la seduta di ieri a 11,67 euro. Per questo tipo di operatività lo stop loss potrebbe essere collocato appena al di sotto dei minimi dell’attuale seduta a 10,60, mentre un target finale potrebbe invece essere identificato nei pressi del livello statico a 12,55 euro, livello statico che conta il minimo segnato il 14 febbraio e testato più recentemente con i minimi del 26 ottobre e i massimi segnati lo scorso 16 novembre.
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