All’indomani della pubblicazione dei conti 2018 le azioni del gruppo hanno aperto la seduta con un violento calo, che ha riportato il prezzo in prossimità dei minimi dell’anno sotto quota 17 euro. Il quadro tecnico, tuttavia, favorisce ancora strategie di matrice rialzista
Le azioni Prysmian si attestano a 16,83 euro a Piazza Affari, in flessione del 6,66%. All’indomani della pubblicazione dei conti 2018 (clicca qui per approfondire) le azioni dell’azienda hanno aperto la seduta in forte calo riportandosi sotto quota 17 euro.
La struttura tecnica del titolo con la forte apertura in gap down di oggi ha rafforzato la view ribassista continuando il modello di massimi e minimi decrescenti in atto dal top registrato il 6 febbraio a 19,08 euro.
Prysmian, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Nonostante la price action di breve periodo sia orientata al ribasso i corsi da ottobre stanno procedendo sostanzialmente in lateralità. Tuttavia, le implicazioni della candela doji in corso di formazione potrebbe indicare che il ribasso sia giunto al termine.
Dunque nonostante la debolezza a seguito della pubblicazione dei conti si potrebbero implementare strategie long, sia da sfruttare nel breve termine, cercando di puntare alla copertura del gap, sia di lungo periodo nel caso la media mobile a 50 giorni dovesse essere oltrepassata al rialzo.
Proprio questo livello, ora transitante a 18,11 euro, potrebbe rappresentare il primo ostacolo alla risalita, insieme alla trendline discendente di lungo periodo che conta la serie di massimi decrescenti segnati a gennaio e maggio 2018, ora transitante a 18,64 euro.
Strategie operative su Prysmian
Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Nonostante il trend di breve termine sia orientato al ribasso la flessione messa a segno oggi potrebbe favorire l’implementazione di strategie rialziste.
In particolare un ritorno al di sopra dei 17 euro per azione darebbe il via ad operazioni long con primo obiettivo a 18 euro, livello che consentirebbe anche la chiusura del gap lasciato aperto con la seduta di ieri.
Lo stop loss in questo caso potrebbe essere collocato a 16,44 euro, livello orizzontale che conta il minimo segnato il 4 gennaio. Un target più ambizioso potrebbe invece essere collocato a contatto con la trendline discendente di lungo termine precedentemente menzionata, ora transitante a 18,64 euro.
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