La società del settore petrolifero crolla a Piazza Affari, ma i corsi sono stati fermati da un livello supportivo ascendente. Valutiamo la strategia operativa
Seduta negativa per il titolo Saras che con la seduta odierna arriva a perdere fino il 12,85% prima di recuperare e attestarsi al momento della scrittura a quota 1,89 euro. Il mercato ha bocciato la cessione dei Moratti che attraverso le società Massimo Moratti S.A.p.A. e Mobro S.p.a hanno ceduto il 10% delle quote di Saras in un operazione di Accelerated Bookbuilding annunciata ieri sera e conclusasi questa notte.
Saras, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
La struttura tecnica, che fino alla seduta di ieri manteneva un andamento rialzista, è stata completamente deteriorata dalla candela odierna che, oltre ad aprire in gap down mantiene un corpo negativo a denotare ancora una forte presenza delle forze ribassiste.
Tuttavia, nonostante il mercato non abbia apprezzato la notizia attuale, i corsi hanno trovato il primo ostacolo al proseguimento della discesa proprio a ridosso della trendline supportiva che collega i minimi segnati il 28 marzo 2018 a 1,74 euro, i minimi delle sedute del 21 e del 29 maggio, rispettivamente a 1,78 e 1,79.
A supporto di una probabile ripresa delle forze rialziste anche la presenza di un supporto statico lasciato in eredità dal minimo della candela del 17 luglio scorso a 1,86 euro e dal stazionamento delle quotazioni all’incirca al livello di ritracciamento del 50% del movimento ascendente di medio periodo partito dal minimo a quota 1,56 euro e conclusosi sui recenti top a 2,26 euro.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategia operativa su Saras
Elaborazione ufficio studi Money.it
Alla luce dell’analisi tecnica e dalla vicinanza dei corsi a livelli supportivi sia statici che dinamici, si vuole privilegiare un’operatività di tipo rialzista alla rottura del massimo odierno a quota 1,99 euro. In tal caso un primo obiettivo potrebbe essere identificato a quota 2,126 euro, livello statico che conta i minimi del 21 agosto scorso e il massimo toccato il 18 giugno scorso.
Se questo livello dovesse essere rotto, con una chiara chiusura delle quotazioni al di sopra di esso, allora si potrebbe vedere il titolo sui massimi del 28 agosto scorso a quota 2,26 euro.
In tal caso le forze rialziste potrebbero essere ostacolate dalla presenza della trendline discendente di lungo periodo che conta i massimi segnati a ottobre 2017 e quelli recenti segnati il 28 agosto.
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