La società guidata da Luigi Ferraris è sotto la lente a Piazza Affari, a seguito della pubblicazione dei conti del primo trimestre. La struttura grafica del titolo favorisce operazioni long alla validazione di un pattern di compressione. Ecco i livelli da monitorare secondo l’analisi tecnica
Le azioni Terna sono sotto i riflettori a Piazza Affari, a seguito della pubblicazione dei conti relativi al primo trimestre 2019 (clicca qui per approfondire).
A livello grafico la tendenza rialzista, partita dai minimi segnati il 15 ottobre scorso ha evidenziato i primi segnali di deterioramento con la violazione al ribasso della trendline che conta il minimo precedentemente menzionato con il successivo segnato il 2 gennaio scorso, avvenuta nella seduta del 12 aprile scorso.
Terna, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Oltre alla rottura di questo livello dinamico un nuovo indebolimento della struttura tecnica è avvenuto con l’intersezione dei prezzi con la media mobile semplice a 50 giorni, che al momento transita a 5,481 euro.
Successivamente i corsi hanno trovato supporto a 5,30 euro, livello orizzontale lasciato in eredità dal minimo segnato il 19 febbraio scorso, dove i prezzi hanno disegnato una figura di doppio minimo.
Quindi, nonostante l’indebolimento della struttura di più lungo periodo, le indicazioni provenienti dall’attuale price action farebbero comunque privilegiare strategie di matrice rialzista. Questa view verrebbe invalidata solo con una rottura, idealmente con chiusura sui minimi di seduta, al di sotto dei 5,30 euro.
Operativamente va considerato il pattern inside in corso di formazione. La rottura dei massimi di ieri potrebbe dare il via ad operazioni long con obiettivi identificabili dapprima a 5,60 euro e successivamente sui massimi di periodo a 5,676 euro.
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Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Vista la struttura tecnica di Terna si potrebbero privilegiare strategie di matrice rialzista. In particolare la rottura di 5,462 euro darebbe il via ad operazioni long con stop loss collocabile a 5,35 euro, poco al di sotto dei minimi di ieri. Un primo obiettivo di profitto potrebbe essere collocato a 5,60 euro, mentre un target finale a 5,676 euro, top segnato il 27 marzo scorso.
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