La discesa del BTp future a 10 anni registrata ieri ha permesso ai venditori di rompere numerosi supporti. Il quadro grafico si presenta deteriorato, vediamo quali livelli tenere sotto controllo ora
Nella seduta di ieri, non è stato solo il FTSE Mib ad aver subito un sell-off. Il future del BTp a 10 anni infatti, ha lasciato sul terreno il 4,53%.
La causa è attribuibile alle parole (poco prudenti) della Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, che nella conferenza stampa di ieri ha dichiarato che “non è compito della BCE ridurre gli spread”.
L’effetto di queste affermazioni, oltre a creare una serie di pesanti vendite sui titoli di Stato del Belpaese ha fatto schizzare lo spread tra BTp e Bund a 10 anni a 250,9003 punti base (+30,85% rispetto all’11 marzo scorso).
Future del BTp a 10 anni. Fonte: Bloomberg
Graficamente, si evidenzia come la discesa di ieri vi sia stata l’importante conferma tecnica della rottura della linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 19 ottobre a quelli del 20 novembre 2018.
Oltre a questo, con i ribassi in essere, i prezzi si sono portati anche al di sotto della media mobile semplice a 200 giorni. È interessante evidenziare come tra settembre 2019 e febbraio 2020, i corsi avessero dato vita ad un doppio massimo asimmetrico (il secondo top è leggermente più alto rispetto al primo), confermato ieri.
La debolezza che si evidenzia anche oggi, con i corsi che non riescono a mantenersi sopra il supporto orizzontale a 137,12 euro, è un segnale di allerta: i prezzi potrebbero non aver raggiunto la fine della discesa.
Calcolando l’obiettivo minimo del double top menzionato prima infatti, si ottiene un target in zona 131,53 euro, che corrisponde alla zona di transito della trendline che unisce i massimi dell’8 settembre 2016 a quelli del 4 dicembre 2017.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative sul BTp Future
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Da un punto di vista operativo, ci si potrebbero attendere ulteriori allunghi dei prezzi verso i 131,43 euro, dove sarebbe ragionevole attendersi un rimbalzo di breve periodo, sfruttabile per valutare strategie di natura long. In questo senso, lo stop loss sarebbe individuabile a 129,40 euro, mentre l’obiettivo principale a 134,31 euro. Il target finale è invece localizzato a 138,88 euro.
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