Le quotazioni dell’Ethereum stanno mettendo sotto pressione dei supporti che, se violati, porterebbero ad un nuovo ribasso dei corsi. In questo quadro, l’operatività short è ancora favorita
Dallo scorso 25 settembre, è rallentato il ribasso dell’Ethereum, che al momento della scrittura si attesta a 178,17 dollari.
Xet/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Graficamente, la struttura del rialzo iniziato a fine 2018 si è deteriorata in maniera importante, come indica la discesa al di sotto del 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai lows del 14 dicembre 2018 ai top del 26 giugno 2019.
Dopo aver violato la linea di tendenza che collega i minimi del 14 dicembre 2018 a quelli del 6 febbraio 2019, i corsi hanno lateralizzato sulla media mobile semplice a 200 giorni, provando a rialzare la testa.
Il tentativo di rimbalzo è però stato prontamente fermato dalla trendline ottenuta con i massimi del 24 dicembre 2018 e del 3 aprile scorso, dove i venditori sono hanno incrementato la loro pressione portando i prezzi della seconda criptovaluta per capitalizzazione verso il supporto a 164,027 dollari, lasciato in eredità dai lows del 29 agosto.
Per i compratori, è importante che non si verifichi una chiusura al di sotto di questo livello di concentrazione di domanda il quale, se violato, permetterebbe alle quotazioni di spingersi verso la successiva area supportiva a 125 dollari.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative su Ethereum
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di matrice short (in linea con la tendenza) da 163 dollari. Lo stop loss andrebbe posto sopra i 195 dollari, mentre l’obiettivo principale a 130 dollari. Il target finale sarebbe invece identificabile a 125 dollari.
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