Il Ninja continua a mostrare segnali di forza, proseguendo il rimbalzo che ha caratterizzato la prima parte dell’anno. La struttura tecnica di lungo periodo, in confluenza con questo movimento ascendente, potrebbe regalare target molto ambiziosi
Il cambio USD/JPY si attesta a 111,03 dollari, in progresso dello 0,04%. Il cambio prosegue il suo movimento ascendente dopo aver segnato un’ampia candela di inversione il 3 gennaio scorso.
USD/JPY, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
A seguito di questo pattern di inversione Hammer i corsi hanno cominciato a disegnare un modello di massimi e minimi crescenti, determinando una tendenza rialzista. A rafforzare la recente price action, inoltre, il fatto che i corsi abbiano intersecato al rialzo la media mobile a 50 giorni, ora transitante a 110,23. Questo fatto non accadeva dal 17 dicembre scorso.
Proprio in quella data i corsi iniziarono il forte movimento discendente dal triangolo distributivo simmetrico che si è sviluppato da inizio ottobre. Questa figura di inversione vedeva come lato inferiore una trendline supportiva molto importante: il livello ascendente che collega i minimi registrati il 29 maggio, il 21 agosto e il 26 ottobre 2018.
USD/JPY, grafico mensile. Fonte: Bloomberg
La sua rottura, effettuata nella giornata del 19 dicembre, ha infatti dato il via ad una forte accelerazione dei prezzi. Proprio per questo motivo dovrà essere attentamente monitorato dagli operatori, qualora in prezzi dovessero avvicinarsi nuovamente.
I corsi hanno successivamente provocato la falsa rottura di un livello ancora più significativo, visibile molto chiaramente sul grafico mensile: la trendline ascendente di lungo periodo che conta la serie di minimi segnati tra giugno e settembre 2016 e il minimo dell’ultima decade di marzo 2018.
Questo fatto, unito al forte pattern di inversione registrato il 3 gennaio scorso, fanno pensare che il rialzo a cui stiamo assistendo possa essere in grado di continuare. A rafforzare questa view anche il fatto che il 16 gennaio i corsi hanno violato la trendline discendente di lungo termine che conta i principali massimi decrescenti segnati dal 2015. Rottura successivamente confermata dal pullback e ripartenza avvenuta il 31 gennaio scorso.
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Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Viste le numerose indicazioni tecniche a favore della direzione rialzista si potrebbero privilegiare strategie di acquisto. In particolare, considerata l’estensione ascendente che si è sviluppata nelle ultime quattro giornate, si potrebbe attendere un movimento correttivo prima di implementare qualsiasi strategia long. A tal proposito la media mobile a 50 giorni recentemente intersecata al rialzo potrebbe essere considerata come supporto dinamico dalla quale rientrare in linea con la tendenza dominante. In tal caso il primo obiettivo di profitto potrebbe essere collocato a 111,38, livello orizzontale lasciato in eredità dal minimo registrato il 26 ottobre scorso. Un target finale potrebbe essere identificato a contatto con la trendline discendente che conta la serie di massimi decrescenti segnati tra ottobre e dicembre 2018, ora transitante a 113,20. Lo stop loss potrebbe essere collocato a 109,70 poco al di sotto del supporto orizzontale che conta il minimo registrato il 21 agosto scorso.
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