L’indice azionario d’Oltremanica rimane impostato al ribasso dopo il voto sulla Brexit di ieri sera. Impostiamo le strategie operative privilegiando il lato short
L’indice azionario FTSE 100 si attesta a 6.879,25 punti oggi, in flessione dello 0,26%. Ieri sera il tanto atteso appuntamento d’Oltremanica non ha sorpreso le aspettative degli investitori. Il voto di ratifica alla Camera dei Comuni sull’accordo negoziato, lo scorso novembre, tra il primo ministro Theresa May e Bruxelles è stato bocciato.
L’intesa conteneva i termini del divorzio, più un secondo documento che illustrava i futuri rapporti tra Regno Unito e UE. Tra i punti più contestati il prezzo che Londra avrebbe dovuto pagare all’Ue nei prossimi anni, ma soprattutto il backstop, misura che puntava a evitare una dogana e dazi tra Irlanda del Sud e Irlanda del Nord.
FTSE 100, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
La struttura tecnica del principale indice azionario inglese rimane orientata al ribasso nel lungo periodo. I guadagni registrati ieri sono stati bruciati nella seduta odierna, dopo l’apertura in gap up. Inoltre, con la flessione di oggi, i corsi si sono riportati al di sotto del livello statico di lungo periodo lasciato in eredità dal minimo segnato il 26 marzo a 6866,93 punti, disegnando un pattern Engulfing ribassista.
Un altro segnale di debolezza era già stato tuttavia evidenziato venerdì scorso, con il pattern di inversione Shooting star che si era formato a ridosso della media mobile semplice a 50 giorni oltre che sulla trendline discendente di lungo termine che conta i massimi segnati il 28 settembre e il 3 dicembre scorsi, rispettivamente a 7.548,35 e 7.145,49 punti.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative su FTSE 100
Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Alla luce dei duplici segnali ribassisti recentemente emersi si potrebbero implementare strategie di matrice short. In particolare la rottura del minimo della seduta del 14 gennaio a 6.841,74 punti potrebbe dare il via ad operazioni ribassiste. In tal caso un primo obiettivo di profitto potrebbe essere collocato sul minimo della forte candela marubozu disegnata il 4 gennaio scorso a 6.692,50 punti. Un target finale potrebbe invece essere collocato sul minimo registrato il 27 dicembre a 6.536,53 punti. Lo stop loss potrebbe essere collocato a 6.914,25 punti massimo dell’attuale seduta di contrattazione.
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