Oggi le quotazioni del FTSE Mib veleggiano in territorio positivo sulla scia dell’ottimismo derivante dallo scampato pericolo di una hard Brexit. Secondo l’analisi tecnica però, prima di valutare un qualche tipo di operatività si dovranno attendere alcuni segnali di conferma: vediamo quali
Seduta all’insegna dei rialzi sul FTSE Mib, che inizia le contrattazioni in leggero gap up a 20.766,8203 punti. L’ottimismo derivante dalla conferma dello scampato pericolo di una Brexit senza accordo spinge gli acquisti sulle Borse del Vecchio continente.
FTSE Mib, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
I compratori sembrano puntare ad un ritorno verso l’area dei 21.000 punti, dove avverrebbe il quarto test della linea di tendenza che collega i top del 14 a quelli del 15 giugno 2018. Il progressivo indebolimento del fronte rialzista è però evidente: per recuperare la correzione del 7 e 8 marzo scorsi, i prezzi dell’indice italiano hanno impiegato ben 4 sedute.
A dispetto di questo, struttura tecnica di breve periodo del FTSE Mib resta positiva e vede la sua resistenza principale proprio sui 21.000 punti. Il problema più grande per gli acquirenti è il gap up lasciato aperto dal 25 febbraio scorso, che potrebbe calamitare a sé le quotazioni. Il movimento bullish in essere ha infatti raggiunto l’obiettivo del triplo minimo di area 18.411 punti.
Oltre a questo, sebbene i corsi siano inseriti in un movimento particolarmente favorevole, è ancora il downtrend ad essere dominante. Questa tendenza verrebbe meno una volta superati i 21.669 punti e interrotta la serie di top decrescenti che prosegue da maggio 2018.
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Al momento, non ci sono indicazioni chiare relativamente alla direzione che potrebbe intraprendere il principale listino milanese. È quindi necessario attendere dei segnali di conferma di forza o debolezza.
In questo quadro, se la resistenza dinamica citata prima venisse violata con una candela Marubozu si avrebbe un segnale rialzista. Viceversa, con un ritorno al di sotto di 20.500 punti verrebbe rotta la trendline che collega i minimi del 2 gennaio a quelli del 2 febbraio scorsi, dando modo ai venditori di testare i supporti a 20.235 punti.
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