I prezzi del Litecoin continuano ad evidenziare una certa debolezza, anche a dispetto del recente rimbalzo. Operativamente, strategie di natura short potrebbero essere ancora valide
Continua il tentativo di rimbalzo del Litecoin, che sta tentando di rialzare la testa dopo aver toccato (lo scorso 13 marzo) i minimi dal 14 dicembre 2018.
Xlc/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dal punto di vista grafico, a frenare la discesa della settima criptovaluta per capitalizzazione è stata la linea di tendenza che unisce i massimi del 21 giugno e 11 novembre 2019, violata a inizio 2020. Tecnicamente, il ritorno verso il livello appena menzionato è considerabile come un pullback.
Si potrebbe però trattare di una sorta di “falso segnale”. Al momento infatti, la pressione di vendita che si evidenzia sulla valuta virtuale è estremamente elevata, e l’estensione delle barre rialziste è di gran lunga inferiore rispetto a quelle ribassiste.
Per avere una prima indicazione positiva, si dovrebbe assistere al superamento della soglia psicologica a 50 dollari prima, per poi passare al recupero del gap down del 9 marzo scorso e della media mobile semplice a 200 giorni (rispettivamente 61,4953 dollari e 65,5865 dollari.
In questo senso però, la cautela deve essere elevata, specie considerando che le quotazioni non sono in grado di superare né il 61,8% del range della candela del 12 marzo 2020, né la trendline di breve disegnata con i top del 12 marzo 2020 e del 20 marzo 2020.
Strategie operative sul Litecoin
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Da un punto di vista operativo, rimangono ancora interessanti le strategie di natura short, specie in caso di violazione di 38,25 dollari. Lo stop loss sarebbe individuabile a 48 dollari, mentre l’obiettivo principale a 28,40 dollari. Il target finale sarebbe invece localizzato a 27 dollari.
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