L’analisi tecnica suggerisce numerosi indizi relativi al fatto che il rimbalzo degli ultimi mesi sull’argento abbia ancora dei margini di sviluppo. Vediamo quali
Seduta all’insegna dei rialzi sull’argento, che si attesta a 15,537 dollari segnando un +0,80% rispetto alla chiusura di ieri.
Dallo scorso 8 marzo è ripresa una certa fase di positività sul metallo grigio, vittima di diverse vendite che lo hanno portato alla soglia psicologica dei 15 dollari, giungendo al test della media mobile semplice a 200 giorni e a quello della linea di tendenza che collega i minimi del 14 a quelli del 30 novembre 2018.
Argento, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Le vendite sono iniziate da quota 16,1905 dollari, quando i prezzi hanno dato vita ad una figura di doppio massimo accompagnata da una divergenza di inversione a tre punti sull’RSI settata a 14 periodi. L’obiettivo di questo modello è stato quasi raggiunto, ma ci sono diverse indicazioni le quali suggeriscono che tale fase correttiva potrebbe dirsi conclusa.
Le quotazioni hanno testato il 50% del ritracciamento di Fibonacci disegnato con i lows del 14 novembre 2018 e i top del 31 gennaio 2019. Oltre a questo, lo scorso 7 febbraio la media mobile a 50 giorni è passata al di sopra della SMA 200. Questo segnale è noto con il nome di Golden cross e porta con sé forti implicazioni bullish.
Visti questi elementi, è ragionevole attendersi un marcato recupero dei prezzi sull’argento, che inizia a deteriorare la struttura bearish dell’ultimo impulso ribassista della seconda parte del 2018.
Questo permetterebbe inoltre la rottura della linea di tendenza di lungo periodo ottenuta collegando i top dell’8 settembre 2017 a quelli del 25 gennaio 2018.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative sull’argento
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Da quanto emerso nell’analisi, si potrebbero valutare strategie di matrice long con entrata sulla forza suddivisa in due punti, il primo individuabile a 15,71 dollari, mentre il secondo a 16,25 dollari. In questo modo, il prezzo medio di carico sarebbe pari a 15,98 dollari. Lo stop loss andrebbe inserito al di sotto di 14,98 dollari mentre l’obiettivo principale a 17 dollari. Un target più ambizioso è invece localizzato a 17,20 dollari.
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