Indice Crb giù con il petrolio. Quali prospettive secondo l’analisi tecnica?

Ufficio Studi Money.it

4 Giugno 2019 - 12:08

L’indice Crb, che rappresenta l’andamento delle principali commodities, sta vivendo un periodo di difficoltà che potrebbe portarlo verso i minimi da inizio anno. A corroborare questa ipotesi anche l’analisi tecnica

Indice Crb giù con il petrolio. Quali prospettive secondo l’analisi tecnica?

Negli ultimi due mesi l’indice Crb, che sintetizza l’andamento delle principali commodities globali, ha registrato un andamento decisamente negativo.

A spingere al ribasso le quotazioni in questa finestra di anno è il petrolio che, sebbene da inizio anno rimane la miglior commodity, nelle scorse ottave ha perso ampio terreno: l’oro nero occupa una parte preponderante sulla pesatura del listino.

Per quanto riguarda le derrate agricole, un focus va posto sulla soia, che perde circa il 3,32% da inizio anno, soprattutto a causa delle scorte in Usa a livelli record.

Dalla seconda metà di maggio, il frumento ha invece beneficiato di un rally che ha fatto apprezzare le quotazioni di oltre il 20%.

Fronte metalli, l’oro e l’argento hanno visto un deciso apprezzamento nelle ultime sedute, complice il clima di risk off dagli azionari e il deprezzamento del Dollaro americano.

In generale, sulle materie prime pesa la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Vediamo il comportamento dell’indice Crb secondo l’analisi tecnica.

L’analisi tecnica dell’indice Crb

Crb index, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg

Dal punto di vista grafico, l’indice Crb ha annullato gran parte del rialzo messo a segno durante i primi mesi del 2019. Dopo la rottura della linea di tendenza che collega i minimi del 2 gennaio a quelli dell’8 marzo scorso, le pressioni al ribasso sono aumentate (a causa della caduta nel prezzo del petrolio).

I venditori hanno poi portato i corsi al di sotto del 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato con i minimi del 2 gennaio ai top del 10 aprile 2019.
Questa violazione in analisi tecnica indica che vi sono buone possibilità di un ritorno delle quotazioni verso quota 168,20 dollari nel medio periodo.

Questa ipotesi viene corroborata dal fatto che sono rimasti aperti diversi gap, i quali potrebbero calamitare le attenzioni dei venditori.

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