Materie prime: il petrolio WTI entra nel bear market, cosa fare ora?

Ufficio Studi Money.it

07/08/2019

Con un calo del 20% dai massimi di aprile 2019, il petrolio WTI è entrato in bear market. La struttura grafica dell’oro nero mette in evidenza come vi sia ancora ampio spazio di ribasso: vediamo come operare

Materie prime: il petrolio WTI entra nel bear market, cosa fare ora?

Con un ribasso dai top di aprile 2019 del 20%, il petrolio WTI è entrato nel bear market. A gravare sulle quotazioni sono principalmente due elementi: il primo deriva dalla decisione della Federal Reserve di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base, senza dare chiari segnali dell’avvio di un ciclo espansivo che avrebbe potuto accelerare la domanda di oro nero; il secondo è relativo alla disputa commerciale tra Usa e Cina.

Secondo gli analisti di Bank of America, la decisione di Pechino di ricominciare ad acquistare petrolio iraniano “potrebbe innescare un forte calo dei prezzi” (per approfondire).

Anche Goldman Sachs non vede positivamente l’andamento della materia prima, stimando un abbassamento della domanda globale per il 2019 di 1,2 milioni di barili al giorno contro gli 1,4 di inizio anno.

Petrolio WTI, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg

Questi fattori trovano conferma anche nell’andamento grafico del derivato sul petrolio WTI. Dopo un tentativo di rimbalzo iniziato lo scorso 13 giugno, i corsi sono stati frenati dall’ostacolo a 60,39 dollari al barile, lasciato in eredità dai top del 21 marzo 2019.

Il rifiuto di questa resistenza ha portato i corsi a rompere la linea di tendenza di breve periodo disegnata con i minimi del 18 giugno e del 3 luglio 2019. La discesa è peggiorata il primo agosto, con l’oro nero che ha lasciato sul terreno il 7,90% (giorno successivo alla Fed e in cui Trump ha annunciato nuove tariffe del 10% su 300 miliardi di dollari di beni cinesi a partire dal primo settembre prossimo).

I prezzi sembrano ora essere diretti verso i 51,75 dollari, zona di transito della trendline che unisce i lows del 5 e 12 giugno 2019. Un breakout di quest’area porterebbe i prezzi a 47,86 dollari al barile, dove passa il supporto dinamico ottenuto collegando i minimi dell’11 febbraio 2016 a quelli del 24 dicembre 2018.

La struttura tecnica della materia prima è fortemente ribassista, ed eventuali rialzi sono da intendersi come occasione per impostare strategie di matrice short.

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Strategie operative sul petrolio WTI

Elaborazione Ufficio Studi di Money.it

Operativamente, si potrebbero implementare strategie di matrice short da 54,15 dollari al barile, con stop loss individuabile a 57,22 dollari e obiettivo principale a 51 dollari. Il target più ambizioso è invece localizzato a 48 dollari.

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