Le quotazioni dell’oro hanno subito una brusca frenata a causa dello scampato pericolo di un conflitto militare tra Usa e Iran. Graficamente, tale discesa potrebbe essere sfruttata per implementare strategie rialziste in linea con il solido uptrend del metallo prezioso
Nelle scorse sedute, le quotazioni dell’oro hanno beneficiato di un forte apprezzamento, causato perlopiù dai timori di un’escalation nel conflitto tra Usa e Iran. In questo quadro, il prezioso ha raggiunto i livelli più elevati dal 25 marzo 2013, segnando nuovi massimi dal 25 marzo 2013, a 1.611,42 dollari l’oncia.
I corsi hanno poi iniziato a correggere, con la discesa alimentata dalla diminuzione della tensione tra i due Paesi, dopo che il Presidente statunitense, Donald Trump, ha annunciato nuove sanzioni all’Iran, appellandosi allo stesso tempo alla pace ed evitando allo stesso tempo un conflitto militare.
Oro, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Da un punto di vista grafico, ieri i prezzi hanno dato vita ad un pattern di Shooting star, confermato oggi. Con la discesa in essere, il metallo giallo è tornato al di sotto della linea di tendenza che collega i minimi del primo agosto a quelli del primo ottobre 2019.
Al momento, sembra che i venditori vogliano traghettare i corsi verso il supporto a 1.519,65 dollari, discesa che permetterebbe alle quotazioni di uscire dalla fase di eccesso evidenziata dall’RSI settata a 14 periodi.
In generale, la struttura tecnica dell’oro rimane fortemente rialzista, ed eventuali correzioni possono ancora costituire occasioni di acquisto.
Strategie operative sull’oro
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Operativamente, si potrebbero attendere discese fino ad area 1.519,65 dollari per valutare una strategia di matrice long. Lo stop loss andrebbe posto al di sotto di 1.460 dollari, mentre l’obiettivo principale a ridosso di 1.595 dollari. Il target finale sarebbe invece individuabile sulla soglia psicologica a 1.600 dollari.
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