I prezzi dell’oro stanno beneficiando di una serie di acquisti che li ha fatti uscire dalla fase di lateralità. I rialzi in essere potrebbero ora attirare nuovi acquisti, con le quotazioni che avrebbero la possibilità di riportarsi al di sopra dei 1.500 dollari
Nella seduta di ieri, le quotazioni dell’oro sono riuscite ad effettuare la rottura della linea di tendenza che unisce i top del 4 settembre a quelli dell’1 novembre 2019.
Oro, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
La violazione in essere è particolarmente importante, in quanto si è liberata la strada per il raggiungimento della soglia psicologica a 1.500 dollari. Per tutto il mese di novembre 2019, i prezzi hanno veleggiato in una fase laterale senza essere in grado di riportarsi al di sopra del livello statico a 1.478,92 dollari l’oncia.
Durante la congestione, i prezzi hanno evidenziato un segnale positivo, dando vita ad una figura di doppio minimo in area 1.456,31 dollari. L’obiettivo di questo modello, calcolato proiettando verso in alto la sua estensione, è identificabile a 1.512,14 dollari.
La struttura grafica attuale della materia prima dovrebbe consentire il raggiungimento di tale target senza particolari problemi, in quanto la prossima resistenza è localizzata a 1.519,65 dollari l’oncia, lasciata in eredità dai top del 3 ottobre 2019. Per rivedere i massimi dal 12 aprile 2013, a 1.557,11 dollari, si renderebbe necessario un breakout di tale livello di concentrazione di offerta citato prima.
Per quanto concerne i venditori invece, questi potranno incrementare la loro pressione in misura maggiore solo nell’eventualità di una discesa al di sotto dei 1.450 dollari.
Strategie operative sull’oro
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di natura long da 1.482 dollari l’oncia. Lo stop loss andrebbe posto a 1.460 dollari, mentre l’obiettivo principale a 1.510 dollari. Il target più ambizioso è invece individuabile a 1.519 dollari.
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