Le quotazioni del metallo giallo sono penalizzate dal clima di risk-on sui mercati azionari e dall’apprezzamento del dollaro Usa. Secondo l’analisi tecnica, i prezzi del prezioso potrebbero fermare la loro discesa sul supporto a 1.276,74 dollari l’oncia
Proseguono le vendite sull’oro, che si attesta a 1.287,4250 dollari, in ribasso dello 0,25% rispetto alla chiusura di venerdì.
A trascinare in rosso le quotazioni della materia prima è la fase di ottimismo che pervade i mercati azionari globali, grazie al progresso delle trattative nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Il clima di risk-on sull’equity, unito ad un rafforzamento del Dollaro Usa, provoca un deflusso di capitali dal metallo giallo, che dai massimi dello scorso 21 febbraio ha lasciato sul terreno quasi il 4,50% di valore.
Oro, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dal punto di vista tecnico, le quotazioni dell’oro hanno violato senza troppi problemi il supporto a 1.305,98 dollari e la soglia psicologica dei 1.300 dollari l’oncia.
Di queste zona è stato effettuato un breakout deciso, con una candela di estensione bearish che si è portata al di sotto della media mobile a 50 giorni per la prima volta dal 28 novembre 2018. A segnalare una possibile difficoltà della fase rialzista sul bene rifugio per eccellenza è stata anche la divergenza di inversione ribassista che si è formata sull’RSI settato a 14 periodi.
Le quotazioni sembrano quindi puntare all’area di concentrazione di domanda a 1.276,74 dollari: qui i compratori potrebbero tornare a dominare l’andamento delle quotazioni. A corroborare il supporto menzionato si inserisce anche il 50% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai minimi del 13 novembre 2018 ai top del 20 febbraio 2019.
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Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Dal punto di vista strategico, si potrebbero valutare strategie di matrice long in linea con l’uptrend di medio periodo a 1.275 dollari. Lo stop loss andrebbe posto a 1.255 dollari, l’obiettivo principale a 1.300 dollari, mentre il target più ambizioso sarebbe individuabile a 1.305 dollari l’oncia.
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