Il ribasso del petrolio WTI ha preso una pausa a ridosso dei 55 dollari al barile. Al momento, la debolezza resta elevata e i venditori potrebbero approfittarne per mettere a segno un altro affondo. Vediamo come operare
Seduta di leggeri rialzi per il petrolio WTI, che avanza dell’1,37% dopo sei sessioni negative consecutive.
Il rimbalzo in essere è stato innescato dalle parole del Presidente Usa, Donald Trump, il quale ha affermato che la Marina statunitense ha abbattuto un drone iraniano nello Stretto di Hormuz. Quanto detto è stato poi smentito dal ministro degli Esteri dell’Iran, Javad Zarif, che ha sostenuto di non avere informazioni riguardo alla possibile perdita di droni.
Petrolio WTI, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Graficamente, la salita del petrolio WTI è stata frenata dalla resistenza a 60,39 dollari, lasciata in eredità dai massimi del 21 marzo 2019. I ribassi seguenti hanno poi portato l’oro nero alla rottura della linea di tendenza disegnata con i minimi del 18 giugno e quelli del 3 luglio 2019.
Per una ripresa delle quotazioni, è necessario che i prezzi confermino il potenziale modello di Harami bullish che si sta configurando al momento della scrittura, per poi violare velocemente quota 57,55 dollari al barile.
Se invece i prezzi dovessero tornare al di sotto dei 55 dollari al barile, è ragionevole attendersi un aumento della pressione ribassista fino al livello di concentrazione di domanda a 51,80 dollari al barile.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative sul petrolio WTI
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Vista la forza nel ribasso degli scorsi giorni, è ragionevole attendersi una prosecuzione dello stesso fino al supporto a 51,80 dollari. In questo senso, si potrebbero valutare strategie di matrice short in caso di ritorno a 55 dollari: lo stop loss andrebbe posto a 58 dollari, mentre l’obiettivo principale a 52 dollari. Il target finale sarebbe invece localizzato a 51,80 dollari al barile.
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