Tensione alle stelle in Polonia e in Armenia dopo l’attentato terroristico in Russia: cresce l’allarme per un’escalation con la guerra che potrebbe allargarsi ad altri Paesi.
La guerra in Ucraina ormai è diventata una sorta di sciarada: difficile prevedere un epilogo di questo conflitto che va avanti da più di due anni, con il forte sentore che la situazione potrebbe degenerare da un momento all’altro, come se tutti fossero in attesa di una nuova pistola di Sarajevo capace di provocare un’escalation globale.
L’attentato di Mosca- l’ultimo tragico bollettino parla di 137 morti al Crocus City Hal tra cui anche bambini - sembrerebbe aver rimesso in moto le provocazioni tra Russia e Nato, ma la situazione sarebbe molto tesa anche in Polonia e in Armenia dove da giorni spirano venti di guerra.
L’Isis-k ha rivendicato la responsabilità dell’attentato, ma la Russia sembrerebbe essere convinta che dietro ci sia la longa manus dell’Ucraina . I punti oscuri non sembrerebbero mancare, con il Cremlino che però sembrerebbe avere interesse nel puntare il dito contro Kiev.
“Anche dopo il terribile attentato terroristico a Mosca - ha dichiarato nelle scorse ore il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani - bisogna essere sempre calmi prudenti e lavorare a evitare una escalation e quindi dopo ogni accertamento credo si debbano fare considerazioni che comunque devono spingere tutte le parti alla prudenza”.
Le parole di Tajani però potrebbero restare inascoltate, visto che nelle ultime ore sarebbero stati diversi i segnali che farebbero pensare a un possibile allargamento della guerra anche ad altri Paesi.
Una guerra anche in Armenia?
La scorsa settimana in Armenia era diffusa la convinzione che una guerra con l’Azerbaigian sarebbe scoppiata entro sabato. Fortunatamente questa previsione è stata disattesa, ma nel Caucaso la situazione non è proprio tranquilla.
Nella giornata di ieri tre uomini armati sono entrati in una stazione di polizia a Erevan, la capitale dell’Armenia; gli assalitori chiedevano le dimissioni del premier armeno, con l’assedio che poi si è concluso senza feriti.
Alcuni mesi fa è andata in scena l’ennesima guerra tra Armenia e Azerbaigian per il controllo della regione del Nagorno-Karabakh, conclusa con una vittoria lampo da parte degli azeri che così hanno riaffermato il proprio dominio su questo territorio conteso.
Ci sono però ancora diverse questioni riguardanti i confini che non sono state chiarite tra i due Paesi, da qui la previsione di un imminente nuovo conflitto se a breve non si arriverà a un accordo.
Sullo sfondo c’è sempre la Russia, con una guerra in Armenia che nel caso difficilmente potrebbe slegarsi da quella in atto in Ucraina, senza contare quella in Terra Santa tra Israele e Hamas che ha gettato nel caos tutto il Medio Oriente vedi situazione incandescente nel Mar Rosso dove sono state schierate anche navi italiane.
Tensione in Polonia: prove di terza guerra mondiale?
Quello che tutti vogliono evitare da due anni a questa parte è uno scontro diretto tra la Russia e la Nato, visto che uno scenario del genere vorrebbe dire inevitabilmente terza guerra mondiale.
Quello che tutti temono è l’incidente, la scintilla capace di generare l’escalation. Più volte il “fattaccio” è stato sfiorato in Polonia, l’ultimo sempre nella giornata di ieri mentre tutti ancora discutevano del tragico attentato di Mosca.
Per l’esercito polacco un missile russo è entrato nello spazio aereo della Polonia per 39 secondi, spingendosi circa due chilometri oltre il confine prima di sorvolare nuovamente l’Ucraina dove era diretto.
Poche ore dopo, un MiG-31 russo si è alzato in volo per intercettare due bombardieri B-1B americani che, sopra il Mar di Barents, si stavano avvicinando al confine russo.
Tutti segnali questi di come in Europa si stia andando verso un allargamento della guerra, con l’ultimo Consiglio europeo che a riguardo sembrerebbe aver gettato le basi per prepararsi a questa funesta eventualità.
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